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Oms, l’AstraZeneca per tutti. Aifa: meglio under 55 in salute

Oms, l’AstraZeneca per tutti. Aifa: meglio under 55 in saluteArrivo dei vaccini AstraZeneca all'Asl di Roma – LaPresse

Covid-19 Stop dell’Ue alla regione Veneto: «Nessuna possibilità di acquisti bilaterali di vaccini dalle aziende»

Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 11 febbraio 2021

Il vaccino Astrazeneca anche per gli over 65, per adulti «con varie patologie, comprese quelle che le mettono a maggior rischio di Covid-19 grave» (come obesità, malattie cardiovascolari, respiratorie e diabete) e, infine, va bene pure in caso di varianti: sono le raccomandazioni arrivate ieri dall’Organizzazione mondiale della Sanità, che ribaltano tutti i dubbi che hanno portato molti stati a introdurre limitazioni all’uso. L’Oms si è espresso lo stesso giorno in cui l’azienda anglo svedese ha annunciato l’accordo con la tedesca Idt Biologika per aumentare la produzione: decine di milioni di dosi al mese entro la fine del 2022.

IL SUDAFRICA però ha annunciato di voler mettere in vendita o scambiare un milione di dosi di Astrazeneca preferendo Johnson&Johnson per la campagna di immunizzazione. La decisione è arrivata in seguito allo studio che sottolineava l’impatto limitato sulla variante sudafricana del sieri anglo svedese. L’Agenzia italiana del farmaco l’ha autorizzato per tutte le fasce di età purché su persone in buona salute, ma raccomandandolo per gli under 55. «Troppa confusione, occorre una parola definitiva da parte di Aifa e del ministero della Salute» il commento dell’assessore regionale del Lazio, Alessio D’Amato.

LA CIRCOLARE DEL MINISTERO, ieri, ha chiarito che, in base alle raccomandazioni Aifa, la seconda dose di Astrazeneca dovrebbe essere somministrata nel corso della dodicesima settimana dalla prima iniezione e comunque a una distanza di almeno 10 settimane. Il farmaco ha mostrato un’efficacia del 62,1%. La circolare ribadisce l’utilizzo consigliato tra i 18 e i 55 anni in assenza di patologie. Tra le categorie per cui viene raccomandato, «il personale scolastico e universitario, per le forze armate e di polizia, per i setting a rischio quali penitenziari e luoghi di comunità e per il personale di altri servizi essenziali». Infine per somministrarlo si richiede in modo imprescindibile «la verifica dello stato di salute e/o di patologia anche in occasione della seconda somministrazione».

UN TAVOLO TECNICO d’urgenza è stato convocato ieri sera tra regioni, ministero della Salute e Aifa su alcuni nodi: il possibile utilizzo dell’Astrazeneca al di sopra dei 55 anni e se si potrà somministrare il richiamo dopo 12-14 settimane; se le seconde dosi di Pfizer e Moderna potranno essere posticipate rispetto al previsto; la possibilità di eliminare l’obbligo della firma di 2 operatori al momento della somministrazione.
Sono stati 12.956 i nuovi casi Covid ieri in Italia su 310.994 test, 336 i decessi. Il tasso di positività è salito al 4,1%.

Stabili i ricoveri in terapia intensiva, 2.128 in tutto. Nei reparti ordinari sono 232 in meno per un totale di 19.280. La regione con il maggior numero di nuovi casi è stata la Lombardia (1.849) poi Campania (1.635) e Puglia (1.063). Oggi si riunirà la Conferenza delle regioni, in agenda lo stop allo spostamento tra regioni (che scade lunedì ma potrebbe essere prorogato con un decreto del governo uscente fino al 5 marzo); la situazione scuola; le linee guida per gli impianti sci; chiarimenti sulla distribuzione dei vaccini e sulle categorie da immunizzare in via prioritaria, con le proteste della Campania per la penalizzazione nelle forniture.

L’ACQUISTO DEI VACCINI è uno dei temi che sta agitando le regioni con il governatore veneto Zaia che da settimane ripete di essere in grado di fare scorte in autonomia: «Una quota è in mano agli intermediari – ha spiegato ieri -. Ci sono arrivate tre proposte, la quantità potrebbe interessare due o tre regioni» cioè l’Emilia Romagna e il Friuli Venezia Giulia. Ma sarebbero pronti a fare lo stesso anche il Piemonte e la Sicilia. Dall’Ue lo stop: «I negoziati paralleli sono contrari giuridicamente e politicamente alla nostra strategia. Non c’è alcuna possibilità legale di negoziare contratti bilaterali con le compagnie che fanno parte del portafoglio Ue». L’unica possibilità è che uno stato acquisti i lotti a cui un altro stato ha rinunciato.

IN LOMBARDIA proseguono le polemiche sul piano vaccini firmato. «Siamo sconcertati – il commento della Federazione italiana medici di base -. L’assessora Letizia Moratti ha detto che da lunedì gli anziani potranno andare dal loro medico di famiglia a prenotare il vaccino. Noi non ne sappiamo niente».

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