«Sono molto addolorato per la morte di Adil Belakhdim. è necessario che si faccia subito luce sull’accaduto». Così il presidente del Consiglio, Mario Draghi, a margine del suo arrivo a Barcellona, ha commentato la morte del sindacalista del S.I. Cobas investito da un camion davanti ai cancelli di un magazzino della Lidl a Biandrate, nel Novarese, durante una manifestazione dei lavoratori della logistica indetta nel giorno dello sciopero nazionale del sindacalismo di base.

All’uscita di Draghi sono seguite una serie di prese di posizioni da parte dei ministri del suo governo e di molte forze della maggioranza. Il ministro del lavoro Andrea Orlando ha detto che «è gravissimo quello che è accaduto. È inaccettabile che nel nostro Paese l’esercizio delle libertà sindacali possa mettere a rischio la vita»Nel settore della logistica stiamo assistendo ad una escalation intollerabile di episodi di conflittualità sociale che richiedono risposte urgenti. Alla famiglia di Adil Belakhdim va la nostra vicinanza».

Una reazione è venuta anche dal segretario del Pd Enrico Letta che su Twitter ha scritto: «Sconvolto dalla morte del sindacalista Adil Belakhdim e dalle circostanze in cui questa sembra essere avvenuta. Il dolore e la rabbia in questo momento di lutto che colpisce ancora una volta il mondo del lavoro». Reazioni anche da Giorgia Meloni (Fratelli d’Italia»: «È inaccettabile che nel 2021 si possa ancora perdere la vita sul posto di lavoro o mentre ci si batte per difendere i propri diritti». «La morte di un sindacalista, investito durante un presidio sindacale, è un fatto gravissimo, inaccettabile, sul quale è necessario fare presto piena luce», dice il lsegretario generale della Cgil, Maurizio Landini – «Nella logistica si stanno verificando troppi episodi d’intimidazione e di violenza, che mettono seriamente in discussione le libertà sindacali. E questo avviene in un settore, dove anche per effetto del ricorso ad appalti e sub appalti, e dell’applicazione di contratti pirata, i diritti e le tutele fondamentali dei lavoratori sono continuamente calpestati, in un clima spesso da Far West».

«Non è possibile morire mentre si esercita il diritto costituzionale ad esprimere la propria opinione e non si devono mai mettere lavoratori contro lavoratori. Il diritto di manifestare è sacrosanto e ogni atto di violenza va condannato» dicono Filcams-Cgil e Filt-Cgil, Fisascat-Cisl e Fit-Cisl e Uiltucs e Uiltrasporti.

«Quello che è successo – sostengono le Acli – si inserisce in una delle tante situazioni che rischiano di esplodere in queste settimane, come quella legata ai lavoratori del settore della logistica, e su cui chiediamo al Governo di intervenire immediatamente».
«La ferocia del capitale e del profitto fanno quindi un’altra vittima proprio nella logistica, il settore di punta del conflitto di classe nel nostro paese, dopo l’analogo omicidio che uccise nel 2016 il sindacalista Abd El Salam a Piacenza – ricorda l’Unione Sindacale di Base (Usb) – A questa escalation va data una risposta di lotta generale. Invitiamo tutti i militanti e tutte le strutture a mobilitarsi immediatamente in tutto il Paese»

«Consideriamo il governo Draghi responsabile politico del clima di tensione che si è creato nel settore della logistica e che ha portato oggi all’assassinio del compagno Adil Belakhdim – sostengono Maurizio Acerbo, segretario nazionale e Antonello Patta, responsabile lavoro di Rifondazione Comunista – Di fronte ai più di 400 licenziamenti della FedEx a Piacenza e ripetute azioni di sciopero e protesta il ministro Giorgetti non ha mai convocato il tavolo con il S.I. Cobas e i lavoratori licenziati, ma ha scelto di incontrare solo l’impresa. Non solo non è intervenuto per impedire i licenziamenti alla Fedex di Piacenza, ma lascia che la polizia stia a guardare le azioni violente contro i lavoratori e intervenga solo contro questi ultimi. Invitiamo a partecipare alla manifestazione indetta dal S.I. Cobas oggi a Roma da piazza della Repubblica alle 14».