Visioni

Olivia Sellerio canta la Sicilia di Camilleri

Olivia Sellerio canta la Sicilia di CamilleriOlivia Sellerio – foto Fabiola Busardò

Note sparse L'ultimo lavoro dell'artista raccoglie i brani scritti per la serie del Commissario Montalbano con due tracce inedite

Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 13 marzo 2019

La Sicilia, la sua lingua e i suoi suoni, sono la materia pulsante ed ispiratrice di tutti progetti di Olivia Sellerio. La cantante sin da Accabbanna (letteralmente: da questa parte), forse il suo capolavoro, realizzato con il raffinato ed eclettico contrabbassista di famiglia, Piero Leveratto, ha saputo metter il suo canto e la sua musica al servizio della tradizione canora isolana e delle sue “traditional song”. Anche quest’ultimo lavoro  Zaba Zabara. 12 canzoni per Montalbano (Warner Music) , singolare commistione tra serialità e antologia, risulta appartenere a quegli album concept nati per caso e cresciuti con il tempo. Infatti, tutti e dodici i brani del disco sono stati composti, tra il 2015 e il 2018, per alcuni episodi della serie del Commissario Montalbano e del Giovane Montalbano, il personaggio creato da Andrea Camilleri ed interpretato da Luca Zingaretti.

DUE DI QUESTE TRACCE sono inedite, U curaggiu di li pedi e Comu aceddu finici, destinate a L’altro capo del filo e a Un diario del ‘43, gli episodi del Montalbano di quest’anno che tanta polemica e indignazione hanno sollevato nella politica “social” attuale, di governo e di tastiera. Soprattutto per la scena dei migranti contenuta ne L’altro capo del filo, che aveva proprio U curaggiu di li pedi come commento sonoro. Questo perché nessuno, oggi, più dello scrittore siciliano ha la capacità di smuovere milioni di spettatori in tv al pari delle migliaia di lettori dei suoi romanzi, sia di Montalbano sia dei cosiddetti romanzi storici. Ciò ha rappresentato per la Sellerio uno snodo creativo in più che non l’ha fermata ad una lettura semplicemente folk o jazz, anzi il lavoro produttivo ed esecutivo è stato sviluppato più sugli arrangiamenti e sul coinvolgimento di musicisti talmente eclettici da esser disposti a “cambiar” strumento e ad andar incontro ad una singolare musicalità che individua una ben definita geografia sociale. Dunque, in tale prospettiva di ascolto la voce della Sellerio risulta essere una sincera risposta alle sollecitazioni date dai testi delle canzoni (tutti scritti da lei) “vero” racconto della Sicilia e delle sue contraddizioni.

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