L’ideologia del M5S che ha impastato appartenenze opposte in nome del governo, da Confindustria ai centri sociali più duri, trova la corda sul dossier Olimpiadi a Torino. Chiara Appendino, sindaca eletta con i voti fondamentali di una moltitudine di movimenti locali, non è riuscita a convincere quella parte della sua maggioranza schierata contro grandi eventi e grandi opere. In un crescendo rossiniano, confidente che la minaccia «tutti a casa» porti a miti consigli gli insorti, la sindaca procede come un carro armato. Rifiuta il confronto in aula e porta avanti una trattativa solitaria con Roma. Però accade l’imprevedibile: i pochi...