Nell’incipit del suo discorso di accettazione del Nobel, che ricevette nel 2019, Olga Tokarczuk ha raccontato come le origini della sua passione per la scrittura si trovino negli interrogativi destati in lei bambina da una fotografia che ritraeva sua madre poco prima del parto. Osservando da piccola il profilo in bianco e nero di quella donna un po’ malinconica, immaginava che stesse cercando di mettersi in contatto con lei non ancora nata, girando le manopole di un ingombrante apparecchio radiofonico che occupava il resto dell’inquadratura: «Come un radar sensibile, perlustrava le infinite regioni del cosmo, nel tentativo di scoprire quando...