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Ok della Camera al decreto Ponte, ma la strada è in salita

Ok della Camera al decreto  Ponte, ma la strada è in salitaIl progetto del ponte sullo Stretto di Messina – Lapresse

Stretto di Messina Ok della Camera al decreto legge per la realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina. I voti a favore sono stati 182, i no 93, 1 astenuto. Il provvedimento passa […]

Pubblicato più di un anno faEdizione del 17 maggio 2023

Ok della Camera al decreto legge per la realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina. I voti a favore sono stati 182, i no 93, 1 astenuto. Il provvedimento passa ora all’esame del Senato. Nel decreto si rivede l’assetto della Stretto di Messina Spa, con la quota di maggioranza che va al ministero dell’Economia. Il resto del capitale è attribuito a Anas, Rfi e regioni Calabria e Sicilia. I membri del consiglio d’amministrazione saranno cinque (due designati dal Mef, uno a testa da Sicilia e Calabria e uno da Rfi e Anas).

Nessuna indicazione sull’inizio dei lavori, ma già si pensa di stanziare un cospicuo budget per la campagna pubblicitaria. I deputati Francesco Battistoni (Forza Italia) e Doemnico Furgiuele (Lega) hanno presentato in commissione Infrastrutture un emendamento che prevede una spesa di un milione di euro l’anno dal 2024 al 2030 per una campagna di comunicazione che interesserà soprattutto le città metropolitane di Messina e Reggio Calabria.

L’opera, che il governo definisce «strategica», al momento però è sprovvista di coperture economiche e non è ancora chiaro da dove saranno presi i soldi per realizzarla. Il progetto, peraltro, è lo stesso di cui già si parlò nel 2011 e si segnala, tra le altre cose, per la mancanza di alcuni parti fondamentali come la valutazione d’impatto ambientale.

La Stretto di Messina Spa, costituita nel 1981 con l’obiettivo di «progettare, realizzare e gestire il collegamento stabile tra Sicilia e Italia» è sin qui costata 300 milioni di euro alle casse dello stato. Il governo Monti l’aveva posta in liquidazione, ma ora l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni ha deciso di revocare il provvedimento e ne ha rivisto la governance. Nell’ultimo allegato al Def relativo alle infrastrutture, il costo totale del ponte viene stimato in 13.5 miliardi di euro. Un’enormità. Ma, al di là dei proclami, la posa della prima pietra è ancora un miraggio. Ma tanto basta al ministro delle Infrastrutture Salvini per esultare: «Dopo 50 anni si passa ai fatti».

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