Il quarto sciopero da giugno contro Ryanair, Easyjet e Volotea. Il primo contro Vueling. La lotta dei sindacati contro il modello low cost oggi si allarga come mai, sebbene con astensioni diverse a causa della farraginosa legge sullo sciopero nei trasporti e gli interventi del garante.

Lo sciopero sarà di 24 ore per piloti e assistenti di volo delle compagnie Ryanair, Volotea ed Easyjet; solo di 4 ore – dalle 13 alle 17 – per il personale di Vueling, in quanto si tratta della prima mobilitazione. Le proteste sono state proclamate da Filt Cgil e Uiltrasporti, ancora una volta la Fit Cisl si smarca.

La Commissione di garanzia però è intervenuta indicando che dagli scioperi sono «esclusi tutti i collegamenti da e per l’aeroporto di Bergamo Orio al Serio» per la concomitanza con un altro sciopero proclamato nel comparto handling dello scalo lombardo.

LA BATTAGLIA DI FILT CGIL E UILT si farà sentire «dalle 10 alle 14 con presidi negli aeroporti di Milano Malpensa, Pisa, Roma Ciampino e Napoli mentre dalle 14 alle 17 a Roma Fiumicino anche per piloti ed assistenti di volo Vueling».

La lotta contro Ryanair e le sue sorelle ha già prodotto risultati tangibili, specie dopo lo sciopero europeo del 25 giugno. Per esempio gli assistenti di volo del gigante irlandese non devono più pagarsi l’acqua a bordo e la compagnia di Micheal O’Leary in Italia sta iniziando a rispettare le normative sul lavoro.

Detto questo, dopo un’estate record – ieri Assoaeroporti ha annunciato che ad agosto in Italia sono stati raggiunti 19 milioni di passeggeri, il 93% rispetto al 2019 pre Covid – a sorpresa Vueling ha annunciato per la prima volta esuberi: 17 assistenti di volo sui 120 attuali con base Fiumicino sono a rischio licenziamento.

Per questo oggi Filt Cgil e Uilt sciopereranno per la prima volta contro la compagnia spagnola di proprietà del gigante Iag (gruppo British airways-Iberia).

«SAREMO IN PRESIDIO a Fiumicino per chiedere che l’azienda ci ascolti – spiega un assistente di volo, dopo promessa di anonimato – . Noi contestiamo sia la decisione di dichiarare gli esuberi dopo un’estate in cui abbiamo lavorato tanto e bene con 30 contratti a tempo che scadranno a ottobre, sia la “lista” degli assunti a tempo indeterminato che l’azienda ha costruito seguendo criteri poco trasparenti e con cui deciderà chi licenziare. C’è poi il grave problema del mancato rispetto della legge nei turni notturni per le colleghe che hanno bambini fino a 3 anni e il pagamento delle ferie dal 2018 con conteggi sbagliati fino a 700 euro. Infine i turni: chi ha un roster (turno settimanale) fisso è avvantaggiato nel conteggio delle ferie».

PROBLEMI SIMILI A QUELLI degli assistenti di volo Ryanair, che continua però a essere sul gradino più basso nel rispetto dei diritti e dei salari. «Quest’estate ci sono colleghi che hanno lavorato anche 14 ore al giorno per cinque giorni consecutivi, in pratica vivi per lavorare – denuncia un assistente di volo sempre dietro la promessa dell’anonimato per non rischiare il posto – . Il limite di legge è di 12 ore al giorno, così come spesso si è andati oltre le 100 ore al mese previste come tetto massimo. La selva di contratti in Ryanair è sempre più inestricabile fra AirMalta e Crewlink (il nome della società che recluta i lavoratori e risulta datore di lavoro, ndr) con la divisione fra “numeri 1” e junior. Gli ultimi assunti di Crewlink, le cosiddette new entry con 100 ore di lavoro nei mesi estivi prendono non più di 1.100 euro; nei mesi invernali anche meno di 900. In più le ferie vanno chieste un anno prima, i congedi 3 mesi prima mentre continuano le minacce dell’azienda in caso di poche vendite o di giorni di malattia. Insomma, anche se non paghiamo più l’acqua durante il lavoro tre euro a bottiglietta come i passeggeri, siamo veramente lavoratori low cost, il modello di business di Ryanair si regge ancora su un costo del lavoro al ribasso».

RYANAIR SI RIFIUTA ANCORA oggi di riconoscere Cgil e Uil mentre ha rinnovato il contratto con la Fit Cisl. Quest’ultimo rinnovo ha aperto una vera guerra sindacale fra le tre confederazioni. A fine agosto Filt Cgil e Uilt hanno diffidato la Fit Cisl dal proseguire nella trattativa, chiedendo di allargarla alle due organizzazioni citando il patto interconfederale. Per tutta risposta la Fit Cisl ha invece organizzato una votazione – ballot, in termine anglosassone – tra i suoi soli iscritti, senza alcuna trasparenza. A decidere sul futuro contrattuale dei 2 mila assistenti di è stato un numero imprecisato ma bassissimo di iscritti alla stessa e sola Fit Cisl.