Oggi la mozione di sfiducia dei 5 Stelle

A Palazzo Madama la vice capogruppo del Movimento 5 Stelle Alessandra Maiorino illustrerà la mozione di sfiducia nei confronti della ministra del turismo Daniela Santanchè. Il testo parla di «condotte spregiudicate che non possono essere proprie di un ministro» e che, secondo i pentastellati, «minano fortemente la credibilità della ministra e pongono un grave pregiudizio sulle sue capacità di svolgere le delicate funzioni alle quali è chiamata». La mozione evoca dunque il «principio di onorabilità». Dalle inchieste giornalistiche – si legge nel documento – emerge una tendenza a considerare le regole del mercato e le regole sindacali e previdenziali come orpelli di impaccio alla libertà imprenditoriale».

L’esito si annuncia blindato: la maggioranza voterà compatta contro l’iniziativa pentastellata, che sarà invece sostenuta dal Partito democratico e da Alleanza Verdi e Sinistra. Il gruppo di Azione-Italia Viva ha invece deciso di non partecipare al voto, ma la componente dei separati in casa di Carlo Calenda potrebbe alla fine abbandonare l’aula. Il giudizio del Terzo polo è che l’iniziativa grillina ha il solo effetto di stringere il cordone protettivo attorno a Santanchè. Il cui futuro prossimo non è affatto garantito: pare che la fiducia potrebbe essere e termine. Se la sua situazione giudiziaria dovesse precipitare Meloni potrebbe decidere di tagliare la posizione della ministra, che in Fratelli d’Italia viene quotata in quota Ignazio La Russa. Licia Ronzulli, capogruppo in Senato di Forza Italia, descrive una maggioranza «assolutamente serena». Ciò accade nonostante l’ultima tegola sulle vicende giudiziarie della galassia Visibilia arrivata nelle ultime ore dalla Procura di Milano. Santanchè potrebbe essere a breve iscritta anche per un’altra ipotesi di reato, quella di truffa aggravata ai danni dello Stato.