Lavoro

Ocse: un giovane su due è disoccupato e lo resterà anche nel 2014

Ocse: un giovane su due è disoccupato e lo resterà anche nel 2014

Non Lavoro L'organizzazione di Parigi chiede ancora uno sforzo: più "flessibilità" e critica la riforma Fornero

Pubblicato più di 11 anni faEdizione del 17 luglio 2013

Tra il 2013 e il 2014 la disoccupazione in Italia batterà ogni record, passando dall’attuale 12,2% al 12,6%. Lo prevede l’Ocse nel suo Employment Outlook secondo il quale sono i giovani i più colpiti dalla crisi, specie quelli con un livello di istruzione medio-basso. Un giovane su due è precario: per la precisione il 52,9% dei giovani tra i 15 e i 24 anni. Siamo dunque ben sopra la quota fino ad oggi conosciuta del 41,7%. L’Italia sta insidiando il «primato» di Spagna e Grecia e si conferma, anche per l’anno prossimo, in vetta alla classifica. Inoltre, tra i giovani di questa fascia di età crescono gli «inoccupati» del 6,1% contro il 4,3% dell’area Ocse tra l’ultimo trimestre del 2007 e l’ultimo trimestre del 2012. Come sempre la responsabilità di questo boom viene addebitata ai «Neet», i ragazzi che «non studiano né lavorano». L’Ocse promuove con riserva la riforma Fornero criticandone le eccessive rigidità: serve più flessibilità. Un consiglio che solletica gli appetiti di molti in Italia.

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