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Obama e la mega truffa del disarmo nucleare Usa

Obama e la mega truffa del disarmo nucleare UsaLa fregata Usa Vandegrift e un sottomarino diesel russo a Vladivostok il 25 luglio 2010 – Reuters

Si sarebbe tentati di liquidare l’ennesimo discorso di Obama con poche parole: «Signor Presidente, basta con le chiacchiere, vogliamo fatti»! Ma sarebbe un’offesa per il pubblico, che su queste questioni […]

Pubblicato più di 11 anni faEdizione del 20 giugno 2013

Si sarebbe tentati di liquidare l’ennesimo discorso di Obama con poche parole: «Signor Presidente, basta con le chiacchiere, vogliamo fatti»! Ma sarebbe un’offesa per il pubblico, che su queste questioni è costantemente tenuto all’oscuro di come stanno veramente le cose.

Le omissioni e gli inganni sono molti, e possono cambiare radicalmente la natura delle cose. I media riportano che con il Nuovo-Start del 2010 sulla riduzione delle armi strategiche gli arsenali di Usa e Russia sono ridotti a 1.550 testate per parte. Ma il trattato pone questo obiettivo per il 2017, e ad oggi si valuta che le testate strategiche schierate operative (specificazioni non marginali) siano circa 1.950 per gli Usa e 1.800 per la Russia: perché qui c’è il primo imbroglio del Nuovo-Start, che conteggia come 1 testata ogni bombardiere strategico che ne porta parecchie! Ma vi sono anche le testate tattiche, che non rientrano nei trattati recenti: il numero per la Russia non è certo ed è valutato in circa 2000; per gli Usa ne fanno parte quelle che ci riguardano direttamente, le 180-200 ancora schierate in Europa, di cui 70-90 ad Aviano e Ghedi in Italia. In tal modo si valutano per Usa e Russia circa 2500-2700 testate intatte non schierate, di riserva: col che gli arsenali crescono a 4.500 per parte. E in più si valutano circa 3.000 e 4.000 testate ritirate in attesa di smantellamento, che non procede a ritmi molto solerti: e si arriva a 7.700 e 8.500 rispettivamente (più migliaia di nuclei di plutonio e secondari di bombe smantellate immagazzinati).

La ventilata riduzione di un terzo di Obama si riferisce alle 1.550 previste dal Nuovo-Start (a parte l’inganno del conteggio dei bombardieri): oggi questa riduzione lascerebbe 7.200 e 8.000 testate intatte rispettivamente. Senza contare poi almeno 1.100 testate degli altri 7 Stati nucleari, che per ora non rientrano in nessun negoziato (a parte la recente tensione dovuta, e ingigantita, alla Corea del Nord, ben più pericolosi sono gli arsenali di India e Pakistan in perenne contesa). E si arriva a più di 17.000 testate nucleari esistenti nel mondo!

Ma questo non è forse l’aspetto peggiore. In primo luogo Obama bara pesantemente sparando nuovi accordi ma tacendo di violare il Nuovo-Start. Infatti la destinazione di ben dieci miliardi di dollari per trasformare le testate schierate in Europa in bombe intelligenti da montare sui famigerati F-35 configura nuove armi, violando l’impegno sia del Nuovo-Start che della Nuclear Posture Review a non sviluppare armi nucleari nuove. Al G8 Letta era forse … distratto da altri problemi.

Ma gli investimenti e ammodernamenti radicali degli armamenti nucleari vanno ben al di là di questo, che pure è l’aspetto che ci tocca direttamente. Le testate sono solo un aspetto del sistema degli armamenti nucleari: e neanche il principale, perché senza gli altri componenti uno se le farebbe esplodere fra i piedi; e nemmeno il più costoso. Tutti gli Stati nucleari (non solo la Cina, che viene accusata ordinariamente) hanno programmi di ammodernamento e sostituzione dei missili, dei bombardieri (vedi F35), dei sommergibili, dei sistemi di allarme e controllo: si tratta di decine di miliardi, e di sistemi d’arma che rendono l’intero sistema sempre più pericoloso.

E qui c’è il punto di fondo: le armi nucleari vengono mantenute e ammodernate perché si prevede di usarle!

Si badi bene: il mantenimento di un arsenale nucleare costa moltissimo, e riduzioni molto più sostanziose di quelle sparate da Obama sarebbero possibili e convenienti. Il problema, di solito trascurato, sta nelle altre rivoluzioni militari in corso, in particolare i sistemi di difese missilistiche, che costituiscono la più grande, e pericolosa, innovazione dopo l’introduzione dei missili balistici negli anni ’60. Chi possieda un tale sistema efficiente può effettuare un first-strike, poiché può distruggere i missili della ritorsione nucleare. Le armi nucleari integrate in un tale sistema potrebbero essere ridotte probabilmente a poche centinaia (sempre troppe, comunque). Se nel 2010 il Nuovo-Start non stabilì riduzioni maggiori è perché Mosca ha il terrore, giustificato, delle difese missilistiche sviluppate e schierate da Washington, e il solo modo che ha per contrastarle è il numero di testate. Questo è tra gli sviluppi più allarmanti, ma non se ne parla.

La strategia degli Usa non cambia, la potenza militare rimane lo strumento cardine per conservare una supremazia mondiale. E il fumo negli occhi gettato da Obama porta a dimenticare che questo personaggio ha enormi responsabilità, come i suoi predecessori, con l’uso illegale dei droni, Guantanamo, e tutto il resto. Ci vorrebbe ben altra levatura dei nostri governanti per portare veramente a un mondo di pace.

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