Internazionale

Nuovo raid aereo israeliano. Opposizione denuncia massacro a Banyas

Nuovo raid aereo israeliano. Opposizione denuncia massacro a Banyas

Siria I cacciabombardieri, ha fatto sapere Tel Aviv, hanno colpito un carico di missili terra-terra per Hezbollah. Migliaia di siriani sunniti in fuga. I ribelli anti-Assad denunciano stragi compiute da Esercito e miliziani

Pubblicato più di 11 anni faEdizione del 5 maggio 2013
Michele GiorgioGERUSALEMME

Israele ieri ha confermato di avere compiuto un nuovo attacco aereo in Siria, fra giovedì e venerdì come riferito alla Cnn da fonti dell’Amministrazione Obama. Funzionari del governo Netanyahu hanno detto che i cacciabombardieri hanno colpito, come per il raid lanciato lo scorso gennaio, un convoglio di armi in grado di modificare i rapporti di forza nella regione  attraverso la fornitura di missili terra-terra a lunga gittata al movimento sciita libanese Hezbollah.

La conferma di questo secondo attacco nel giro di tre mesi è giunta mentre 4 mila siriani sunniti della città portuale di Banyas – sulla costa Mediterranea popolata in maggioranza da siriani alawiti, la setta islamica alla quale appartiene il presidente Bashar Assad – fuggivano in preda al panico dopo il diffondersi di notizie di massacri di civili avvenuti in città e, nei giorni scorsi, in un villaggio vicino, Badya. Su internet ieri circolavano immagini molto di crude di civili uccisi in apparenza a Banyas, fra cui intere famiglie, bambini e giovani. Attivisti anti-Assad hanno riferito di 102 uccisi nel quartiere di Ras an Nabaa. Per l’Ossevatorio siriano per i diritti umani (Osdu), con sede a Londra e anch’esso legato all’opposizione, invece sarebbero stati trovati e identificati i corpi senza vita di 62 civili, tra cui 14 bambini. Gli Stati Uniti si sono detti «inorriditi» ma i numeri drammatici provenienti da Banyas attendono ancora conferme indipendenti.

Il raid compiuto dall’aviazione israeliana in Siria avrebbe avuto come obiettivo un rifornimento di missili diretto al movimento libanese sciita di Hezbollah. La stessa motivazione data da Israele dopo l’attacco di fine gennaio. Stavolta però Tel Aviv ha deciso di “rivendicare” subito il bombardamento per chiarire che non ha interessato siti con armi chimiche. Ieri sera non era ancora noto in quale punto avrebbero colpito gli aerei che, forse, non sono entrati nello spazio aereo siriano e potrebbero aver lanciato i loro missili dal territorio libanese. Tacciono Hezbollah e il governo siriano. E’ intervenuto solo l’ambasciatore di Damasco al Palazzo di Vetro, Bashar Jaafari, che ha detto di non avere informazioni.

Hezbollah ieri ha fatto sentire la sua voce per ribadire che  è pronto a difendere la Siria contro quelli che sarebbero i disegni di Stati Uniti e Israele di prendere il controllo del Paese arabo. Ibrahim Amin Sayyed, un alto dirigente del movimento sciita, ha detto che «Hezbollah è pronto a evitare che la Siria cada sotto il controllo di Tel Aviv e di Washington». Sayyed ha poi spiegato che la presenza di combattenti Hezbollah in Siria è mirata solo a «difendere Qusair (popolata in buona parte da cittadini di origine libanese ,ndr) e i siti religiosi musulmani (sciiti)». «Siamo presenti in Siria solo a livello politico e strategico, per la difesa della grande causa (palestinese, ndr) – ha aggiunto – Sosteniamo il popolo siriano nella richiesta di giungere a una situazione che preservi la sua libertà e garantisca la sua partecipazione alla vita politica».

Ieri proprio a Qusayr sono ripresi intensi gli scontri tra Hezbollah  e i ribelli che, secondo fonti locali, avrebbero fatto una decina di morti. La tv all-news saudita al Arabiya, megafono dell’opposizione anti-Assad, ha accusato i combattenti sciiti libanesi di aver fatto uso di bombe a base di zolfo che, a contatto con l’atmosfera, si trasformerebbero in acido solforoso.

I consigli di mema

Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento