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Nuove storie per il cinema

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Premio Solinas Torna all'isola della Maddalena l'edizione 2017 del concorso per sceneggiatori professionisti e emergenti. Miglior soggetto «Io e il secco» di Gianluca Santoni e Michela Straniero

Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 27 giugno 2017

È stato assegnato lo scorso fine settimana il Premio Franco Solinas, tornato finalmente nella cornice dell’Isola della Maddalena in cui è nato 31 anni fa. Il premio al miglior soggetto del 2017, a cui vanno 2000 euro per lo sviluppo, lo vince Io e il secco di Gianluca Santoni e Michela Straniero: la storia di un ragazzino che per salvare la madre da un padre violento decide di farlo uccidere. «Spietato e divertente come la realtà con una scrittura brillante Io e il secco racconta, tra violenza e inadeguatezza, la paura e il mistero che unisce e separa padri e figli» è la motivazione della giuria della prima fase del concorso.

Una menzione speciale è andata anche a Piove – «horror dei sentimenti senza precedenti nel nostro Paese» – di Jacopo Del Giudice , ambientato in un quartiere di Roma che sprofonda progressivamente in una spirale di violenza; e a Tutte le storie sono ninnenanne di Giulia Martinez – la storia del custode di un cimitero che «regala fantastiche biografie ai morti» – per «la capacità di creare un mondo poetico sospeso tra realtà e fantasia».

Nel corso del Premio Solinas, alla Maddalena si è anche svolto «Il cantiere delle storie», un progetto in collaborazione con l’Università di Sassari, quella di Cagliari, Roma Tor Vergata, il Comune di La Maddalena, Cinemed e l’istituto italiano di Cultura di Madrid. I giorni maddalenini hanno segnato l’ultima fase di questo percorso in bilico fra formazione universitaria e creazione cinematografica, iniziato a gennaio e che ha coinvolto studenti dei tre Atenei e sceneggiatori del Solinas che li hanno guidati nello sviluppo di sceneggiature originali per dei cortometraggi. Un workshop che ha rappresentato un’occasione preziosa di lavoro: la realizzazione di un progetto a partire da un’idea iniziale, nella maggior parte dei casi scarna, che è cambiata nel tempo ed è stata rimodellata fino a diventare una sceneggiatura solida, grazie soprattutto agli insegnanti e al confronto con gli altri compagni. Proprio come per il Premio Solinas, le sceneggiature sono state sottoposte al vaglio di una giuria «junior», presieduta da Leonardo Ferrara.

Il miglior soggetto è andato a L’uomo del mercato di Paola Cireddu dell’Università di Cagliari: Mario, il protagonista, raccoglie le cassette del mercato ortofrutticolo per rivenderle a pochi centesimi. «Un piccolo film – scrive la giuria – in grado di descrivere un mondo attraverso un personaggio autentico ed emozionante».

Sono state assegnate inoltre quattro menzioni speciali: a La lettera di Valentina Mele, dell’Università di Sassari, a Zitto e spara di Lorenzo Garofalo dell’Università di Tor Vergata; a Innocenti evasioni di Mario Garzia dell’Università di Cagliari; e a Pausa, commedia amara incentrata sull’incontro inaspettato di due vecchie amiche che cambierà le loro vite. L’autrice, Selene Ambrogi dell’Università di Tor Vergata, ha fatto tesoro di questa esperienza e racconta: «Siamo stati presi sul serio e supportati pur non essendo dei professionisti, e non era affatto scontato».

Accanto al lavoro sul cinema, il Cantiere delle Storie ha dato la possibilità a sette studenti di Architettura Design e Urbanistica dell’Università di Sassari di immaginare un Centro di Alta Formazione per il Cinema e l’Audiovisivo a La Maddalena. I giovani architetti hanno dunque presentato i loro progetti, coinvolgendo il pubblico in un sogno che potrebbe divenire realtà. È stata la collaborazione fra l’Associazione Premio Solinas e l’Università di Sassari a consentire il ritorno del Premio nell’isola di La Maddalena, dove è stato fondato nel 1986. Negli anni il Premio – dedicato alla memoria di Franco Solinas, scrittore e sceneggiatore sardo scomparso nel 1982 – si è affermato a livello nazionale e internazionale nell’ambito della scoperta e della promozione di nuovi autori cinematografici, ma lo ha fatto «in esilio», lontano da casa. E anche per questo i giorni appena trascorsi si concludono nel segno di una speranza e di un concreto auspicio: che il Premio possa tornare in modo permanente a La Maddalena, luogo magico per far nascere nuove storie.

*Studente dell’Università di Sassari che ha partecipato a il Cantiere delle storie

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