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Nuove proteste per la rimozione dei checkpoint

Nuove proteste per la rimozione dei checkpointUna donna vicina al luogo di un attentato a Baghdad – LaPresse

Iraq Bufera sul governo di Baghdad: il mese scorso sono stati tolti 300 checkpoint militari dalla capitale. L'Onu pubblica i dati del massacro: nel 2016 quasi 7mila morti civili, la più colpita è Mosul

Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 5 gennaio 2017

Quasi 7mila morti civili in un anno è il bilancio devastante reso noto dalla missione delle Nazioni Unite in Iraq. E, specifica l’Onu, è un numero «da considerare assolutamente come il minimo», vista l’impossibilità di monitorare le zone occupate dall’Isis. Si muore di attentati, esecuzioni sommarie, raid aerei. La città più colpita è Mosul, la seconda Baghdad.

E proprio nella capitale imperversano le proteste per i continui attentati. Nel mirino sta la decisione presa dal governo un mese fa di rimuovere circa 300 checkpoint militari. Ad accusare i vertici politici è Gharib al-Zubaidi, capo dell’unità d’emergenza della polizia: «Dopo che la situazione a Baghdad si era calmata, molti checkpoint sono stati rimossi per alleviare le sofferenze dei cittadini. Il risultato è l’alto numero di attacchi avvenuti recentemente». Gli ultimi il 2 gennaio: oltre 70 morti in una serie di attentati contro quartieri sciiti.

Un mese fa la decisione era stata presentata dalle autorità come un modo per eliminare gli ingorghi stradali e giustificata con un miglioramento delle attività di intelligence, in grado di individuare prima gli eventuali kamikaze. Così ovviamente non è.

A 350 km di distanza sta la città con il triste primato di vittime civili, Mosul. A due mesi e mezzo dal lancio della controffensiva governativa, le forze irachene hanno messo in sicurezza il distretto di Misaq, a est del fiume Tigri, e si sono avvicinati al centro di quello di Wadha. Al momento un quarto della seconda città irachena è stato liberato dal giogo dell’Isis, il 60% della parte est. Quella ovest, dove si trova buona parte dei civili ancora residenti, resta totalmente in mano allo Stato Islamico.

Ieri le Nazioni Unite hanno dato i numeri dello sfollamento: dall’inizio dell’operazione, il 17 ottobre scorso, 130mila persone sono riuscite ad uscire da Mosul. E il loro numero sale: sarebbero, fa sapere l’Onu, oltre 13mila gli sfollati dal 31 dicembre, una media di 2.300 al giorno.

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