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Italia / Mondo Una pronuncia del Tar di Trento mette a repentaglio la vita di un'orsa e altre notizie in breve
Italia / Mondo Una pronuncia del Tar di Trento mette a repentaglio la vita di un'orsa e altre notizie in breve
Nuova ordinanza per abbattere Kj1: «È pericolosa»
Dopo la pronuncia del Tar di Trento che aveva rigettato l’ordinanza dell’abbattimento dell’orsa che la settimana scorsa aveva ferito un turista in Trentino Alto Adige, il presidente della Provincia Maurizio Fugatti ne ha firmata una nuova che di fatto riapre la caccia. «Non possiamo aspettare il 5 settembre – ha detto – sul nostro territorio c’è un’orsa pericolosa che ha già attaccato una persona».
«I fornitori di Ikea prendono il legno di foreste vetuste»
Greenpeace, dopo aver svolto una indagine secondo la quale sette aziende rumene che lavorano per Ikea prendono il legname dalle ultime foreste vetuste europee nei Carpazi, ha deciso di lanciare una petizione contro la multinazionale svedese del mobile. Questo lo slogan: «Ikea dice che la casa è il luogo in cui tutto ha inizio», ma dobbiamo impedire che «nelle nostre case finiscano le foreste vetuste». Queste foreste, che sono tutelate dalla legislazione Ue, sono piene di alberi di età compresa tra 120 e 180 anni. L’associazione sostiene che tra i clienti delle aziende europee ci sarebbe proprio il colosso mondiale dei mobili. Non è la prima volta che finisce nel mirino con l’accusa di procurarsi legname sfruttando le foreste del pianeta.
È stato arrestato il fondatore della Sea Shepherd
Domenica scorsa, mentre era in Groenlandia per intercettare una baleniera giapponese, Paul Watson, fondatore di Sea Shepherd e co-fondatore di Greenpeace, è stato arrestato dalla polizia federale danese su mandato internazionale varato dalle autorità giapponesi. Sarà il ministero della giustizia danese a doversi pronunciare sull’estradizione in Giappone dell’attivista che si batte contro la caccia delle balene.
Canada, arsenico nell’aria a causa degli incendi
Secondo una studio pubblicato su «Environmental Research Letters», gli incendi boschivi del 2023 in Canada sono stati i più distruttivi mai registrati. I ricercatori hanno scoperto che l’impatto è stato «senza precedenti» a causa dell’arsenico emesso nell’atmosfera: quattro incendi scoppiati intorno a quattro arie minerarie «hanno contribuito potenzialmente fino a metà dell’arsenico che gli incendi boschivi emettono a livello globale ogni anno». Gli autori dello studio lanciano un allarme globale: «In tutte le regioni del mondo in cui gli incendi annuali si intersecano con attività estrattive e di fusione passate o presenti, futuri incendi potrebbero presentare un rischio elevato di rilascio nell’ambiente di tossine immagazzinate».
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