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Note da un labirinto

Note da un labirintoRoberto Bolle e Nicoletta Manni, sotto prove del balletto – foto Brescia e Amisano, gentile concessione Teatro alla Scala

Danza Debutta il 9 aprile «Il giardino degli amanti», nuova creazione di balletto del Teatro alla Scala, firmata da Massimiliano Volpini su quartetti e quintetti di Mozart. L'uomo e la donna sono Roberto Bolle e Nicoletta Manni

Pubblicato più di 8 anni faEdizione del 6 aprile 2016

Un uomo e una donna si perdono nei labirinti di un giardino settecentesco tra le note della musica di Mozart. Incontreranno Don Giovanni, Leporello, il Conte di Almaviva, Rosina, in un viaggio nel tempo in cui scoprire se se stessi. Accade ne Il giardino degli amanti, nuova produzione di balletto del Teatro alla Scala, firmata dal coreografo Massimiliano Volpini su quartetti e quintetti di Mozart. L’uomo e la donna sono l’étoile Roberto Bolle e la prima ballerina Nicoletta Manni, con loro una cinquantina di artisti del corpo di ballo del teatro e sette musicisti dell’Orchestra tra cui il primo clarinetto Fabrizio Meloni e il violoncellista Massimo Polidori. Debutto il 9 aprile, con anteprima l’8 a favore della Lega Italiana per la Lotta contro i tumori, repliche fino al 16.

«Questo programma di balletto e di musica da camera è molto vicino al mio cuore. Le produzioni di balletto con musica da camera permettono a ballerini e musicisti di confrontarsi con opere ricche di finezze e di dettagli» afferma il sovrintendente Pereira. Gli fa eco il nuovo direttore del ballo, Mauro Bigonzetti: «La musica da camera è sempre stata tra le mie corde, partecipo con orgoglio come nuovo direttore a questo progetto. Sono felice che la creazione sia stata data a Massimiliano Volpini, un coreografo che è stato un ballerino di questa compagnia, che conosce molto bene i nostri danzatori e che ha saputo tirar fuori da loro una particolare alchimia».

le prove in sala-ph Brescia e Amisano - Teatro alla Scala K65A6910

«È per me un grande opportunità firmare una creazione per la Scala – dice Volpini, che ha all’attivo già più una coreografia ideata su Roberto Bolle -. Penso che oggi la personalità di un coreografo si rappresenti per la modalità complessiva del progetto che presenta. Ho ideato una storia prendendo a prestito i personaggi delle opere mozartiane scritte con Lorenzo Da Ponte, credo alla narrazione. I due protagonisti principali del balletto, che potrei chiamare, scherzando, Pamela e Tonino, sono inventati: non sanno di essere anche loro personaggi mozartiani, danzeranno in una scenografia stilizzata ma evocativa (di Erika Carretta, come i costumi) e dovranno scriversi il finale della loro opera, da Mozart mai finita.
Bolle: «Quest’anno è la seconda creazione su di me, prima Cinderella di Bigonzetti, ora Il giardino.

E’ importante avere nuove produzioni per la compagnia, è una possibilità per crescere, anche per i coreografi nati in teatro. Con Massimiliano c’è una grande fiducia reciproca, Nicoletta Manni ha dimostrato fin da quando è entrata in compagnia forti capacità tecniche e interpretative, abbiamo avuto il privilegio di provare in sala insieme ai musicisti e di avere la partitura registrata da loro, sulla quale lavorare dall’inizio, si è creata un’unità». Manni: «Attraversiamo stili diversi nella danza, all’inizio c’è una fluidità più contemporanea, poi, più ci avviciniamo al mondo del Settecento, più le forme si fanno classiche».

Meloni, che suonerà il magnifico quintetto per clarinetto e archi K581, aggiunge: «Sottolineo la grande sintonia con i danzatori, di solito quando suoniamo per il balletto dobbiamo modificare i nostri ritmi, qui siamo partiti dalla musica. E ci godiamo lo spettacolo». Tra i nomi dei ballerini annunciati nelle diverse parti anche Antonina Chapkina, promettente russa che negli ultimi mesi si è fatta notare per eleganza e soavità di stile, danzò a gennaio con particolare bellezza anche la nuova Cinderella di Bigonzetti con Jacopo Tissi. A lei è vicino in queste ore il teatro per il brutto incidente accadutole ieri, quando è stata travolta da un tram, mentre era al cellullare. Dichiarata gravissima il giorno dell’incidente, le condizioni sembrano oggi essersi stabilizzate, si resta comunque in attesa di aggiornamenti.

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