«Mi sono costruito un mio personale costume. Le gambe stavano dentro una colonna di cartone blu brillante, che arrivandomi ai fianchi mi faceva sembrare un obelisco. Sopra indossavo un grandissimo bavero ritagliato nel cartone, all’interno rivestito di rosso scarlatto e all’esterno di color oro. Completava il tutto un alto copricapo da sciamano, di forma cilindrica, dipinto a righe bianche e blu». In una breve nota di diario, Hugo Ball registra la sua prima apparizione artistica al Cabaret Voltaire di Zurigo. È la sera del 23 giugno 1916: nella foggia che l’amico Hans Richter definirà quella di un «vescovo magico», il...