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NoTav contro l’accordo Lega-5Stelle: opera inutile

NoTav contro l’accordo Lega-5Stelle: opera inutileLa marcia NoTav

La marcia La decisione nel patto di governo di portare a compimento l'alta velocità che nasce a Genova agita i manifestanti. Alla protesta anche diversi esponenti del mondo pentastellato, compreso il vicesindaco di Torino, che rivendicano l'appartenenza al movimento

Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 20 maggio 2018

Inizia burrascosamente il rapporto tra il nuovo governo, se si farà, e il movimento NoTav. Diverse migliaia di persone hanno marciato ieri per sei chilometri, da Rosta a Avigliana, per manifestare la perdurante opposizione alla madre di tutte le grandi opere. Con i NoTav della val Susa anche i liguri del Terzo Valico, No Muos, No Tap e, appena nato, il Coordinamento No Olimpiadi.

Le parole che provengono dal palco al termine del corteo ad Avigliana, mettono in chiaro che i vari movimenti ruotano intorno all’asse storico NoTav non reputano, e lo dicono chiaramente, il nascente governo amico. In particolare Alberto Perino, volto storico della lotta contro la Torino-Lione ha utilizzato parole durissime contro coloro che vogliono «bloccare il diritto a muoversi liberamente in Europa, mentre per le merci vengono sprecati milioni di euro in opere inutili il cui unico scopo è far viaggiare le cose laddove vengono fermate le persone». Perino ha ricordato il caso di Matheu Blessing, la giovane nigeriana trovata morta in una diga poco distante da Briancon e ha chiesto anche un minuto di silenzio per un secondo migrante trovato deceduto poche ore prima della manifestazione. Il corpo di un giovane uomo, al momento non identificato, è stato rinvenuto a Montgenevre da alcuni escursionisti.

Tra NoTav e governo nascente il rapporto è dunque tempestoso. La decisione di portare a compimento il Tav che nasce a Genova agita i manifestanti. Per Perino è inaccettabile che vi possa essere in futuro un via libera al Terzo Valico, la grande opera ferroviaria che mangerà l’entroterra genovese, ancora più impattante economicamente e ambientalmente della Torino-Lione.

Presenti diversi esponenti del mondo pentastellare, la parlamentare Laura Castelli, il vicesindaco di Torino Guido Montanari, nonché diversi consiglieri comunali. Tutti, dal palco, hanno rivendicato la loro appartenenza NoTav, il vicesindaco anche a nome della città. Convinti che alla fine riusciranno a fermare la Torino-Lione, ma silenti su Terzo Valico e altre grandi opere.

Dopo la protesta dei militanti anti Terzo Valico è il turno di Cristina Palma del Coordinamento No Olimpiadi di Torino, che chiede al M5s di Torino un confronto pubblico per discutere nel merito la sostenibilità economica e ambientale del grande evento sportivo previsto nel 2026 e fa calare il gelo tra i rappresentanti politici del M5s.

«Trent’anni dalla parte della ragione», questo il motto della prima manifestazione NoTav nell’epoca del governo pentaleghista che, per altro, non commenta la scelta dell’esecutivo francese di finanziare alcuni lavori transfrontalieri nel giorno in cui viene resa pubblica la volontà di ridiscutere l’intera opera. Matteo Salvini, durante un incontro elettorale ad Aosta, il giorno prima del finanziamento a sorpresa del governo francese, aveva dichiarato: «Mi risulta che sul Tav la Francia abbia preso un pausa di riflessione. La faremo anche noi».

La risposta arrivata da Parigi, il giorno successivo a queste parole, appare come un chiaro messaggio di belligeranza. Alla mossa francese fa seguito il commento di ieri di un consigliere comunale di Torino della Lega, Alberto Ricca: «È prevalsa la linea della Lega, la Tav si farà», dichiara dopo un incontro con il segretario leghista.

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