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Non ti desidero e forse non sono felice

Non ti desidero e forse non sono feliceUna scena dal film "How to have sex"

Habemus Corpus I dati dello studio francese Ifop, pubblicati da «Libération», dicono che in Francia si fa sempre meno sesso

Pubblicato 9 mesi faEdizione del 7 febbraio 2024

D’accordo, è solo un sondaggio e ai sondaggi, si sa, si può rispondere quello che si vuole e non sempre si dice la verità. In mancanza di meglio, tuttavia, bisogna fidarsi dei dati e i dati dello studio francese Ifop, pubblicati da «Libération» e realizzati per l’azienda di sex-toys Lelo, dicono che in Francia si fa sempre meno sesso.
Se, nel 2006, 91 persone su cento dichiaravano di aver avuto almeno un rapporto nell’ultimo anno, nel 2023 quel numero è sceso a 76. Il crollo drastico si è verificato soprattutto fra chi ha dai 18 ai 24 anni. Chi non l’ha fatto per niente negli ultimi dodici mesi è passato dal 9 a 24%. Gli unici che hanno mantenuto la media di 18 anni fa sono le persone fra i 25 e i 34 anni, poi c’è di nuovo il crollo, meno 25% fra i 50 e i 59 anni, meno 16% fra 60 e 69 anni.

La liberazione sessuale c’è stata, ci sono i contraccettivi, al sesso sono dedicati programmi televisivi, il porno è stato ampiamente sdoganato e lo si guarda sia da soli che in coppia, eppure pare che la gente, almeno in Francia, non si diverta più come un tempo a praticare nei fatti l’unione carnale e se questo capita a un’età in cui gli ormoni dovrebbero fare il loro lavoro al meglio, c’è da chiedersi perché questo accade. Siamo stanchi, siamo depressi, siamo assuefatti, siamo annoiati, è venuto meno il desiderio, abbiamo trovato di meglio da fare, abbiamo scoperto che si vive bene anche senza? Mistero.
Il Censis, nel 2019, indagò per Bayer i comportamenti sessuali degli italiani. La stessa ricerca l’aveva fatta vent’anni prima. Ebbene, confrontando i dati venne fuori che l’area di coloro che non fanno sesso era raddoppiata (dal 5,4% al 10,2% dei 18-40enni), con un boom di maschi (dal 3% all’11,6%). In compenso, chi lo fa lo fa più di prima (il 44,1% almeno tre volte a settimana contro il 36,9% del 2000).

Per le donne c’è stato il cambiamento più evidente. Se alle soglie del Duemila il sesso senza amore era possibile solo per 37 donne su cento, vent’anni dopo quella percentuale è raddoppiata arrivando a oltre il 77%. In compenso, è esploso il fenomeno delle coppie bianche (12%), ovvero persone che hanno una relazione o convivono, ma non fanno l’amore e non hanno nessuna intenzione di cominciare. C’è da sperare, per loro, che non abbiano genitori ansiosi di farli diventare nonni o che loro stessi non desiderino figli, perché allora lì si pone un problema non da poco, ed è anche successo di coppie che hanno chiesto il ricorso all’inseminazione artificiale, tranne poi scoprire, da parte dei medici, che l’ostacolo non era di tipo medico, ma di basilare e tradizionale accoppiamento. Solo una, finora, è riuscita a restare gravida con lo spirito santo, e comunque è una questione di fede.
All’interno di tutte queste variabili quantitative, ci sono poi delle classifiche su che cosa si fa, quando si fa, e qui le risposte, sempre che siano sincere, ci dicono che gli italiani sono diventati molto più disinibiti di un tempo. Per esempio, il sesso orale è praticato più o meno regolarmente da oltre 80 coppie su cento, si scende a 67 per la masturbazione reciproca, mentre la penetrazione anale, benché abbia raggiunto il 33, ha ancora molta strada da fare.
Se è vero, come dice a «Libération» François Kraus, direttore di Ifop, che si tratta di un ciclo storico e che a una generazione che fa sesso intensamente ne segue una che lo fa meno, adesso siamo in piena fase calante. Le prospettive future non fanno sperare in una rapida ripresa del desiderio, perché la gente si accoppia felice se il mondo è felice, e adesso c’è abbondanza di tante cose, ma non di felicità.

mariangela.mianiti@gmail.com

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