Non solo carbone, la Polonia sceglie il primo sito nucleare
Lubiatowo-Kopalino Secondo i piani del governo la centrale sorgerà in Pomerania, sulla costa baltica, vicino a spiagge selvagge e bellissime
Lubiatowo-Kopalino Secondo i piani del governo la centrale sorgerà in Pomerania, sulla costa baltica, vicino a spiagge selvagge e bellissime
La Polonia vira verso il nucleare a scopi civili. Tutto ancora sulla carta ma la settimana scorsa Polskie Elektrownie Jadrowe (Pej), società di proprietà del Tesoro polacco da marzo scorso, ha annunciato il nome del sito in cui verrà costruita la prima centrale del Paese. Si tratta della località di Lubiatowo-Kopalino, nel voivodato della Pomerania, a circa 65 chilometri da Danzica.
Nella rosa dei candidati c’era anche la città di Bełchatów situata nel cuore della Polonia. E lì che si trova un’immensa miniera a cielo aperto per estrarre la lignite necessaria ad alimentare la più grande centrale elettrica a carbone d’Europa. La lignite è un carbon fossile, umido, di colore brunastro, altamente inquinante e al quale la Polonia difficilmente sembra disposta a rinunciare nei prossimi anni. Al momento almeno l’80% della domanda energetica del paese è soddisfatta dal carbone.
Invece di puntare sulla riconversione di Bełchatów che attualmente dà lavoro a 14mila persone, il governo polacco ha scelto la costa baltica per realizzare il primo impianto nucleare. La centrale di Lubiatowo-Kopalino dovrebbe sorgere direttamente sul litorale al di fuori delle aree boschive che separano l’interno della regione storica della Casciubia da alcune delle spiagge più selvagge del paese.
La decisione sembra giustificata da diversi motivi: da un lato, le possibilità offerte dal mare per il trasporto di risorse e materiali; dall’altro, il vantaggio di poter utilizzare le acque costiere per il raffreddamento dei reattori. In effetti, si tratta di una scelta tutt’altro che inusuale. Secondo i dati dell’Associazione Mondiale di Operatori del Nucleare (Wano), oggi nel mondo almeno un impianto nucleare su quattro è situato su una costa. E i rischi non mancano. L’incidente di Fukushima Dai-ichi in Giappone può servire da monito: un allagamento degli impianti può mettere fuori servizio i generatori di raffreddamento in pochi minuti, con tutte le conseguenze disastrose del caso.
In effetti la regione della Pomerania è stata funestata da decine di alluvioni negli ultimi secoli e gli allagamenti hanno sempre interessato i territori contigui al corso della Vistola. Senza dimenticare che la località costiera di Lubiatowo-Kopalino si trova al di fuori della baia di Danzica dove sfocia il fiume più lungo della Polonia. E in caso di sismi di media entità la sicurezza degli impianti resterebbe tutta da verificare. La Pomerania non è considerata una regione sismica, eppure quasi vent’anni fa la terra aveva tremato nella vicina enclave russa di Kaliningrad.
«Il verificarsi dei terremoti del settembre 2004 mostra come il potenziale sismico dell’area sia molto più alto di quanto si pensasse in precedenza», si legge nella conclusione di una ricerca condotta qualche anno fa dallo studioso di geofisica polacco Paweł Wiejacz.
Intanto si resta in attesa della valutazione dell’impatto ambientale del progetto. «Verranno tagliate diverse centinaia di ettari di foresta vicino a spiagge bellissime. In compenso avremo dei grossi introiti fiscali e saremo più abbienti. Forse diventeremo più brutti ma saremo più ricchi», ha spiegato ai microfoni della rete televisiva Tvn, Wiesław Gebka, sindaco del villaggio di Choczewo dove dovrebbe sorgere l’impianto di Lubiatowo-Kopalino.
Una volta espletata la pratica di impatto ambientale che potrebbe avvenire tra le proteste di ambientalisti e abitanti della zona, Varsavia dovrà sedersi al tavolo con i suoi vicini per discutere dei potenziali rischi per la salute dei cittadini degli stati limitrofi. Su questo tipo di questioni i risultati delle ultime trattative condotte dal governo polacco sono stati un fiasco.
Quest’anno il premier Mateusz Morawiecki della destra populista di Diritto e giustizia (Pis) non era riuscito a convincere il governo ceco a ritirare il ricorso – presentato e poi vinto da Praga – alla Corte di giustizia dell’Ue sulla miniera polacca di Turów che rischia di inquinare anche le falde acquifere del paese vicino.
Secondo uno studio commissionato a gennaio dai Verdi alla Bundestag, ci sarebbero il 20% di probabilità che un incidente ad una centrale nucleare in Pomerania possa avere un impatto anche sulla popolazione tedesca. La strada per introdurre il nucleare in Polonia sembra tutta in salita.
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