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Non più riunioni, cene, feste

Finestre di Orosia E così la natura con le sue creature e mutamenti continua a orientare la vita della terra, ed in quell’antica sfida a Zeus, Prometeo continua ad essere il perdente. Qui […]

Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 14 marzo 2020

E così la natura con le sue creature e mutamenti continua a orientare la vita della terra, ed in quell’antica sfida a Zeus, Prometeo continua ad essere il perdente. Qui al co-housing il corona virus ci sta dividendo, noi che abbiamo posto impegno e dedizione per una vita da condividere in pace e solidarietà. Ed in questo momento è proprio la condivisione che manca. Non più riunioni, cene e feste. Olga si isola: dice di essere immunodepressa e avere pura. Pier e Luigi più che mai combinano cenette e scarpinate in montagna con amici, come inno alla vita. Lola si dedica al lavoro con gli extracomunitari e raramente torna per cena. L’Ernesto scruta preoccupato le nubi nere in cielo, ed in silenzio continua il lavoro con la vigna e gli animali per assicurare la cura quotidiana. Aurora viaggia con maggiore prudenza: porta panini da casa e non sosta più agli autogrill. Ci invita a seguire le direttive delle autorità. Anna e Carlo sono molto protettivi rispetto alla loro bambina, e ci inviano, via e-mail, ogni sorta di comunicato, video, aggiornamento sulla situazione. Lino ha grossi problemi economici con un’attività turistica, ora senza entrate, e due bimbi da mantenere. E così abbiamo deciso di rimandare i nostri cari «Giorni di Orosia» e siamo qui, disorientati e tristi. I cinesi, in un clima surreale, barricati in casa, dalle finestre, lanciano il loro abbraccio: «forza Wuhan», inno di speranza e di unione che intona tracce giuste. Sappiamo che l’isolamento è la medicina più sicura al momento e dunque cerchiamo di assumerla. Non siamo soli se fronteggiamo insieme il problema, che significa osservare con massima responsabilità personale e fiducia le indicazioni delle autorità competenti. Altra traccia importante è rivolgere impegno, attenzione e protezione, anche economica, anzitutto a chi è più fragile. Questa è il la prima emergenza ambientale globale che ci costringe a rallentare tutti. Se riusciamo ad affrontarla uniti, con solidarietà e umiltà, abbiamo iniziato ad imparare a cambiare per la cura del pianeta. Forza Terra!

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