No al trasferimento degli F16 dalla Germania, Italia discarica di morte?
Armi Il governo dovrebbe far sapere ai cittadini se l’Italia che ha in mente è un Paese dotato di sovranità democratica oppure una rampa di lancio a disposizione della belligeranza targata Usa/Nato
Armi Il governo dovrebbe far sapere ai cittadini se l’Italia che ha in mente è un Paese dotato di sovranità democratica oppure una rampa di lancio a disposizione della belligeranza targata Usa/Nato
Dopo l’annuncio del trasferimento di decine di bombe nucleari dalla Turchia all’Italia (non ci è ancora dato sapere se sia avvenuto o meno) ora arriveranno dalla Germania altri 28 cacciabombardieri F-16.
Saranno dislocati a breve ad Aviano con un conseguente, non meglio precisato, trasferimento di personale.
Il nostro Paese è sempre a disposizione, con imbarazzante servilismo, ai movimenti militari degli Stati Uniti senza che dal governo o dalle fila dei sedicenti sovranisti arrivi mai un cenno di dignità e senso di responsabilità.
Oggi Trump da una parte litiga con Merkel (ritirando cacciabombardieri e 12.000 soldati) per il grande business che la Germania si “ostina” a realizzare importando il gas russo attraverso il Baltico e dall’altra rinfaccia all’Italia accordi troppo stretti con la Cina per la Nuova via della Seta.
Questo cosa significa? Che il nostro Paese rinuncerà ad intrattenere accordi commerciali con una realtà in crescita come quella cinese per avere in cambio bombe nucleari e cacciabombardieri statunitensi fuori dal proprio controllo?
Il governo dovrebbe far sapere ai cittadini se l’Italia che ha in mente è un Paese dotato di sovranità democratica oppure una rampa di lancio a disposizione della belligeranza targata Usa/Nato.
É tempo che il segreto di stato posto nel 1954 sulle basi statunitensi nel nostro Paese venga rimosso, come primo passo concreto per l’uscita dell’Italia dalla Nato, dalla belligeranza permanente che questa produce e dalla grave ipoteca che le basi statunitensi pongono sul nostro stesso futuro.
La prima guerra fredda si è conclusa nel 1989 e la sua versione 2.0 è in pieno svolgimento: il nostro Paese non può più permettersi il segreto di stato sulla propria sovranità e sul fatto che diventa esso stesso, in quanto quinto avamposto statunitense, un obiettivo strategico per le ritorsioni degli altrui nemici.
L’Italia non ha bisogno di nemici, ma di pace, stabilità, e relazioni internazionali basate sulla cooperazione.
È ora di ripudiare la guerra come detta l’articolo 11 della Costituzione. Diciamo no al trasferimento degli F16 a Aviano!
Cosa dice il governo? E la giunta “sovranista” della regione Friuli Venezia Giulia?
*Maurizio Acerbo, segretario nazionale e Gregorio Piccin, responsabile pace, del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea
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