La vicenda di Julia Zaher, l’imprenditrice palestinese di Nazareth, che ha donato fondi all’associazione israeliana ebraica The Aguda per i diritti Lgbtq escludendo le ong e le organizzazioni arabe che lavorano sullo stesso terreno, ha sollevato molte polemiche ma è servita a puntare i riflettori sui progressi fatti così come sulla lunga strada ancora da percorrere nella società palestinese – in Israele e nei Territori occupati – sull’omofobia e i diritti di omosessuali, trans e queer. E ha posto con forza l’accento sulla questione del “pinkwashing” israeliano. Ne abbiamo parlato con Ghadir Shafie, direttrice di Aswat-Palestinian Feminist Center for Gender...