“No ai lavoratori fantasmi”, la campagna della Uil contro il precariato
Il tir della Uil per la campagna "Zero morti sul lavoro"
Lavoro

“No ai lavoratori fantasmi”, la campagna della Uil contro il precariato

Sindacato Da oggi fino a maggio una nuova campagna della confederazione. Che denuncia: quest'annoo su 4,3 milioni di contratti, l'80%, (+1% rispetto allo stesso periodo 2023), sono precari. Bombardieri: per la politica i giovani sono spariti
Pubblicato circa 16 ore faEdizione del 15 ottobre 2024

Dal mese di ottobre fino a maggio 2025 la Uil darà avvio a un’iniziativa dal carattere itinerante per promuovere la nuova campagna incentrata sul contrasto alla precarietà. L’iniziativa ‘No ai lavoratori fantasma’ si aggiungerà quindi all’altra importante battaglia della Uil ‘Zero morti’ per promuovere la salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, perché la precarietà, insieme alla sicurezza sul lavoro, rappresentano il «male dei nostri giorni».

Per diffondere, promuovere e sostenere questa nuova campagna, la Uil ha deciso di dare avvio ad una ‘carovana Uil’ che farà tappa in tutte le regioni italiane. Nelle piazze prescelte sarà presente un tir, della lunghezza di oltre 13 metri, attrezzato col logo della confederazione con il quale prenderà forma la ‘piazza della Uil’ dove saranno presenti i servizi che il sindacato offre.

Il tir, trasformandosi in un palco, diventerà poi un luogo di approfondimento e confronto con le lavoratrici, lavoratori, pensionate, pensionati, giovani e studenti, con il coinvolgimento anche delle istituzioni, per affrontare prevalentemente il tema del precariato e del lavoro nelle sue molteplici declinazioni. Si parte il 17 e 18 ottobre da Bologna, per proseguire poi ad Ascoli Piceno (21 e 22 ottobre) e Potenza (8 e 9 novembre). Le date e i luoghi delle tappe seguenti verranno via via aggiunti.

Secondo l’elaborazione Uil nel primo semestre del 2024 il rapporti di lavoro attivati sono stati 4,3 milioni, di questi l’80%, +1% rispetto allo stesso periodo 2023, sono a tempo determinato, stagionale, intermittente, il 20% stabili. I rapporti di lavoro attivati tra i giovani under 30 sono statu circa 1,6 milioni, di questi l’82% a tempo determinato, più 2% rispetto al primo semestre 2023, il 18% stabili. La Uil rileva che i disoccupati nel primo semestre 2024 sono circa 1,9 milioni, di cui 976 mila nel Mezzogiorno, i neet, giovani tra i 15-34 anni che non cercano lavoro, oltre 2 milioni di cui la metà nel Mezzogiorno. «Dietro questi numeri ci sono giovani, per noi non sono numeri sono persone per questo dobbiamo dargli voce, sono ragazzi che oggi non hanno un contratto a tempo indeterminato, non sono in grado di fare un mutuo per l’acquisto di casa, non possono comprare a rate e programmare il loro futuro – ha spiegato il segretario generale PierPaolo Bombardieri -, noi pensiamo che ci siano numeri importanti, se ne parla poco e c’è poca attenzione, se vogliamo un futuro per il paese dobbiamo partire dal garantire un futuro per i nostri giovani».

La Uil chiede di «superare i contratti a tempo determinato, come è stato fatto in Spagna, e tenerli solo in due casi: picchi produttivi o sostituzione per maternità o paternità».

«La sensazione che abbiamo è che in questo paese si parli poco di precari. La narrazione è quella di un paese in cui aumentano i contratti di lavoro a tempo indeterminato e in cui il precariato è sparito. Il governo parla di record battuti ogni volta che presenta i dati Istat. Non voglio entrare in polemica con Istat ma da ricercatore mi viene un dubbio sui metodi di ricerca», attacca Bombardieri, secondo la Uil, incrociando i dati Istat, Inps ed Eurostat «emergono numeri importanti di chi oggi è un fantasma»: precariato in aumento e disoccupazione record in Ue. Giovani e precari sono spariti dalle discussioni e dalla politica di questo paese e il Dl lavoro ha aggravato la situazione. «Il nostro obiettivo – sottolinea Bombardieri – è fare in modo che se ne parli e che si porti alla politica una richiesta: la necessità di intervenire su questa situazione drammatica».

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