Domenica 30 luglio, come tutti gli anni, sono in Alto Adige e leggo, di malavoglia, i giornali che sono quasi tutti lo specchio di una vita politica misera con una sinistra disossata, con protagonisti senza storia e senza ideali con cui cimentarsi per fare progredire. Per cambiare quel che c’è da cambiare della società in cui viviamo, in un quadro internazionale sempre più degradato e carico di incertezze. Mentre leggo ricevo una telefonata di Tommaso Di Francesco che mi comunica la scomparsa del compagno Nicola Cipolla, nella città in cui era nato e dove ha vissuto novantasei anni. La notizia...