Nettuno, la giunta di destra scende in piazza. E i migranti vanno altrove
Nella città laziale sindaco, consiglieri e assessori protestano in strada contro il trasferimento nel centro di accoglienza locale di una cinquantina di rifugiati in quarantena. Orfini (Pd), Fassina e Capriccioli (+Europa) denunciano: «Violate le leggi»
Nella città laziale sindaco, consiglieri e assessori protestano in strada contro il trasferimento nel centro di accoglienza locale di una cinquantina di rifugiati in quarantena. Orfini (Pd), Fassina e Capriccioli (+Europa) denunciano: «Violate le leggi»
Nella libera repubblica populista di Nettuno (Roma) le leggi italiane evidentemente sono soggette a restrizioni, sia pure in tempi di emergenza sanitaria nazionale, e la salute pubblica oggi deve valere assai meno del consenso di domani. Deve essere per questo che il sindaco di centrodestra Alessandro Coppola e la sua giunta di leghisti, forzisti e fratellitalioti hanno chiamato la popolazione alla mobilitazione e sono scesi in piazza loro stessi, violando le norme sul lockdown, per opporsi al trasferimento nel centro di accoglienza locale di una cinquantina di rifugiati ripartiti in varie città del Lazio dalla prefetta Gerarda Pantalone dopo che, a causa di un contagio da Covid-19, si è resa necessaria l’evacuazione di una struttura di Via Casilina, a Roma.
Una Domenica delle Palme «trasformata in una vera e propria sagra dell’irresponsabilità e della xenofobia», ha denunciato Alessandro Capriccioli, consigliere regionale del Lazio di +Europa Radicali, che ha chiesto al ministro dell’Interno Lamorgese di adottare «gli opportuni provvedimenti nei confronti dei responsabili» anche per far sì che «atteggiamenti come questo non si ripetano in altre località italiane». La preoccupazione del consigliere radicale non è peregrina perché nella vicina Anzio, dove sono stati trasferiti i migranti (una ventina) che risiedevano nella struttura di Nettuno, in modo da fare posto ai nuovi ospiti in quarantena, il sindaco di destra Candido De Angelis ha già scritto ad Asl e prefettura definendo il trasferimento «un’assurda imposizione».
Quanto al comunicato di Capriccioli, la Lega di Nettuno ha precisato che nessuno di loro «ha violato le misure di sicurezza stabilite dal governo e, soprattutto, le ordinanze comunali del sindaco di Nettuno a tutela della sicurezza e della salute pubblica». Peccato che video, fotografie e post pubblicate su Facebook non solo immortalano assembramenti illegali davanti alla struttura di via Sele ma raccolgono anche commenti tipo: «Pronti a scendere in piazza ma armati, tanto dentro non ci mettono. Ora basta»; oppure: «Io carico a pallettoni, mi dispiace, l’importante sparare alle ginocchia, senza uccidere».
C’è la stessa aria, nella cittadina litorale, che tira dalle parti di Forza Nuova, il cui leader romano Giuliano Castellino ieri ha promesso una «Pasqua di Vandea», con una processione fino a San Pietro sfidando «divieti e arresti di massa».
Eppure, la conseguenza della palese violazione delle leggi governative con l’aggravante della xenofobia, la racconta lo stesso sindaco Coppola: «Sono felice di annunciare ai cittadini di Nettuno che grazie ad un costante lavoro di collaborazione tra maggioranza e opposizione e ad un intenso dialogo con la Prefettura di Roma si è scongiurato l’arrivo dei migranti a Nettuno», canta vittoria il primo cittadino che ammette l’iniziativa «esclusivamente per ragioni di sicurezza sanitaria». Ma smentisce qualunque violazione delle leggi: «I consiglieri hanno avuto occasione di visitare la struttura con le forze di polizia con cui hanno collaborato per tenere bassi i toni della protesta – ha precisato il sindaco – non accettiamo strumentalizzazioni e falsità su una vicenda che si inserisce in un doloroso momento storico in cui la città di Nettuno, come altre realtà, conta ogni giorno contagi e decessi».
Da notare che nella cittadina di circa 50 mila abitanti sono 47 finora i contagiati accertati, di cui 16 ospedalizzati e 58 le persone in isolamento domiciliare; 6 deceduti e 4 guariti. Un’interrogazione parlamentare alla ministra Lamorgese è stata presentata da Stefano Fassina, deputato di Patria e costituzione e consigliere capitolino, il quale ringrazia l’opposizione del consiglio comunale di Nettuno per aver «provato a far prevalere l’interesse della città verso chi, neanche di fronte alla tragedia in corso, evita la strumentalizzazione e la propaganda». Sul caso è intervenuto anche il dem Matteo Orfini che denuncia come «la prefettura di Roma, invece di garantire il rispetto delle norme e di completare il trasferimento che essa stessa aveva voluto, cede e annulla tutto. Una cosa gravissima», scrive su Facebook l’ex presidente del Pd che conclude: «Sono certo che la ministra Lamorgese correggerà questa follia. E si assicurerà che chi ha violato le norme venga immediatamente denunciato».
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