Nessun Dorma, musica a Milano per la Palestina
Musica Nur Al Habash racconta l'organizzazione del concerto a scopo benefico che si terrà il 9 settembre al Circolo Magnolia di Milano
Musica Nur Al Habash racconta l'organizzazione del concerto a scopo benefico che si terrà il 9 settembre al Circolo Magnolia di Milano
Nel susseguirsi di notizie su quel che accade in Palestina, è facile farsi prendere dallo sconforto. Cosa possiamo fare, da qui? È quello che si sono chiesti un gruppo di organizzatori e di musicisti, che hanno deciso di riunirsi per un evento chiamato Nessun Dorma, un concerto che si terrà lunedì 9 settembre a Milano, al Circolo Magnolia. L’obiettivo della serata è molto chiaro: raccogliere quanti più fondi possibili per sostenere le attività umanitarie di alcune tra le poche organizzazioni che sono al lavoro sul campo, in grado di offrire sostegno sanitario alla popolazione di Gaza. E la risposta, da parte dei tanti appassionati di musica, è stata sorprendente.
«Non ci abbiamo pensato troppo, abbiamo fatto tutto velocemente. Quello che non ci aspettavamo è che i biglietti andassero esauriti in sole cinque ore. Ma siamo ben contenti che sia andata così». Nur Al Habash, che oggi si occupa della curatela artistica della Milano Music Week, è tra gli ideatori dell’evento. Per lei, italiana e palestinese, si tratta di una questione personale, che riguarda da vicino la storia della sua famiglia: il padre, originario di Nablus in Cisgiordania, arrivato in Italia per studiare medicina, la gran parte della famiglia che vive in Giordania, come i moltissimi esuli palestinesi costretti a vivere fuori dal proprio paese.
«Quando è iniziata la guerra, alcuni miei colleghi mi hanno contattato chiedendomi se non fosse il caso di fare un evento per raccogliere fondi. All’inizio, ho sempre rifiutato, per una questione di sensibilità: non ero dell’umore adatto per organizzare feste e concerti, anche se di beneficienza. Non ce la facevo anche a livello psicologico, per essere molto sincera, ero troppo atterrita, triste e demoralizzata», racconta. «In un primo momento, inoltre, si pensava che non servisse un granché raccogliere fondi, poiché nelle prime fasi della guerra erano stati chiusi tutti i varchi, entravano pochissimi aiuti. Dopo un po’ di tempo, mi sono chiesta che cosa potessi fare, quindi unendo le forze con altri colleghi che sapevo fossero sensibili a questo tema, abbiamo deciso di fare la cosa più ovvia per noi che lavoriamo nella musica: contattare diversi artisti tra quelli che conosciamo e organizzare un concerto, con lo scopo di raccogliere tutto il ricavato per donarlo in beneficienza».
Hanno accettato in molti, pronti a esibirsi gratuitamente: Chadia Rodriguez, Coez, Ditonellapiaga, Francesca Michielin, Mannarino, Dente, i Ministri, il duo dei Queen of Saba, Vasco Brondi, Venerus, Willie Peyote, Cosmo e Populous, che faranno dei dj set (mentre il volantino è stato illustrato da Olimpia Zagnoli). Sul palco ci sarà anche Laila Al Habash, sorella di Nur e tra i nomi più freschi della scena indie pop italiana. A colpire è la risposta del pubblico: sono già stati raccolti quasi 40mila euro con la vendita dei biglietti, cui verrà aggiunto l’intero incasso del bar e il ricavato di alcune opere che saranno disponibili per l’acquisto durante la serata. È stata inoltre aperta una pagina sul sito Gofundme, per permettere a chiunque di effettuare donazioni.
Tutto il denaro raccolto verrà devoluto a Medici senza frontiere, Medical Aid for Palestinians e Mezzaluna Rossa, tre organizzazioni che si stanno occupando sul campo di supporto medico e sanitario, «che in questo momento è assolutamente necessario», spiega Nur Al Habash. Anche un concerto può essere un modo per aiutare e per creare consapevolezza.
I consigli di mema
Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento