Nell’orrore del conflitto
A teatro Dai materiali depositati sul web da un giovane di Baghdad, a cavallo tra il 2002 e 2003, Giuseppe Cederna ha confezionato "La guerra fa schifo", su invito di Rai Radio3 che ne è produttrice
A teatro Dai materiali depositati sul web da un giovane di Baghdad, a cavallo tra il 2002 e 2003, Giuseppe Cederna ha confezionato "La guerra fa schifo", su invito di Rai Radio3 che ne è produttrice
Una scrittura distesa, chiara e appassionata, che getta luce su fatti dimenticati e trasmette le emozioni, gli spaesamenti e la paura del protagonista davanti all’abisso della guerra. Dai materiali depositati sul web da un giovane di Baghdad, a cavallo tra il 2002 e 2003, Giuseppe Cederna ha confezionato La guerra fa schifo, su invito di Rai Radio3 che ne è produttrice, in occasione del ventennale dell’invasione statunitense dell’Iraq. Lo spettacolo nasce da un’idea di Anna Maria Giordano di Radio3 Mondo, in collaborazione con il Teatro di Radio3 e la cura di Laura Palmieri che lo ha presentato al suo debutto radiofonico nella Sala A di via Asiago – con la diretta video su facebook. Trasmissione che ha allargato la piccola platea teatrale, permettendo – seppure con la bassa qualità del social – la fruizione della sequenza fotografica selezionata e rielaborata da Alessandro Petrocco, di particolare impatto visivo. Su queste immagini sature di colore e dolore, e intervallato dalle sonorizzazioni di Valerio Corzani, Cederna dà voce al vissuto quotidiano del giovane Yousef, nelle settimane che precedettero l’invasione del 19-20 marzo 2003 e in quelle immediatamente successive, tra il rombo degli aerei, i bombardamenti, l’elettricità interrotta, il cibo che scarseggia, i prezzi quintuplicati, la distruzione di Baghdad.Su queste immagini sature di colore e dolore, e intervallato dalle sonorizzazioni di Valerio Corzani, Cederna dà voce al vissuto quotidiano del giovane Yousef, nelle settimane che precedettero l’invasione
UNA SORTA di diario online, da settembre e maggio, dal quale emerge la sua posizione schietta e laica, l’ibridazione con la cultura occidentale, dalla musica ai libri, alla lingua, l’inglese che utilizza in rete con la sua compagna di studi Souad e con gli altri interlocutori dagli stravaganti nickname. C’è chi lo offende e chi mette in dubbio la sua esistenza, mentre lui manda a quel paese Bush e Saddam, la falsa guerra al terrorismo del primo e il regime di repressione e morte del secondo. Precursore della rete 2.0, in quei primi anni di internet aperto per il popolo iracheno, Yousef anticipa i blog e le connessioni in tempo reale, reperisce notizie dalla stampa internazionale, capisce, commenta e condivide, in un crescendo di incredulità e disperazione. E scrive: “la guerra fa schifo”!
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