Nell’oasi urbana l’ecosostenibilità degli eventi di spettacolo
Tra le centinaia di appuntamenti in cartellone per questa estate romana, dilatata fino al 15 ottobre non per il surriscaldamento terrestre, ma per le lungaggini dell’assessorato alla Cultura, si distingue il festival Attraversamenti Multipli, che invece pone al centro proprio la questione dell’ecosostenibilità degli eventi di spettacolo.
Diretto da Alessandra Ferraro e Pako Graziani, coppia fondatrice del gruppo Margine Operativo, il progetto, giunto alla sua 24esima edizione, emerge per coerenza e caparbietà nello sviluppo delle linee tracciate al suo esordio. Dopo gli anni delle incursioni nei sotterranei della metro A e quelli del riutilizzo di luoghi ed edifici fatiscenti – memorabile il primo riuso delle Officine Marconi sull’Anagnina – il festival continua ad abitare lo spazio pubblico del quadrante Est della città, Casal Bertone, largo Spartaco al Quadraro, fino al Parco di Torre del Fiscale, dove da un paio di edizioni si è insediato.
Quest’oasi urbana sta accogliendo, dal lato di Porta Furba, l’intero programma,«Fragile», preparato per sollecitare lo sguardo verso nuove prospettive di fruizione e creazione.
Magari mettendo il corpo della performer sul confine del suo agire, come per Francesca Cola, che ha allestito la tenda dell’immaginifica creatura del suo Ruth sul prato, davanti alle arcate dell’Acquedotto romano, con il live set di suono e parole di Paola Lesina.
Una condizione estrema per la danza a piedi nudi, in uno scenario archeologico e naturale sicuramente più comodo per le Dancing stories di Fabrizio Pallara che, in versione «esterno notte», alla consolle ha condiviso pezzi di vita, filastrocche e motti con un giovanissimo pubblico danzante, immerso nelle immagini proiettate sull’Acquedotto. Si chiude stasera con il dj set di Mondocane, poi un’appendice a Toffia, 5 e 6 luglio.
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