Il romanzo non ha una struttura, ma si scioglie nell’incedere di personaggi e luoghi, uniche àncore le coordinate marittime che legano e si enunciano nei titoli dei capitoli, veri e propri contenitori delle vicende ora tornate in vita e alla memoria direttamente dal passato. Mauro Tetti scrive un romanzo di mare, fatto di attese e tempeste, emotivo ed epico. Il mare come luogo della memoria dentro al quale la vita torna sempre a battere e portare i conti del proprio passato.
NON ESISTONO errori e falsità, verità e accertamenti, il mare dunque come purezza della visione, un’esistenza perenne che illumina e trasforma il passato in un tempo contemporaneo per sua natura potenzialmente infinito. Ma il mare, per certi versi non esiste senza la terra, tanto più in Sardegna dove questo confronto è aspro. Un conflitto eterno e reale che nelle sue contraddizioni offre uno scambio continuo delle parti, tra movimento e durezza, tra uno spazio infinito e uno claustrofobico e soffocante. Mauro Tetti dà forma con la sua lingua a questo contrasto che se non offre mai pace regala vita infinita. Guide nella leggenda sono così Glauco e Maddalena, il pescatore e la donna con il corpo tatuato da mappe, figure mitiche o semplici interpreti del passato? Non è dato saperlo, anche se le vicende da loro evocate qualche indizio lo possono dare.
Nostalgie della terra è un romanzo che rifiuta facili categorie per avere mani libere sulla storia che è quella di un’isola racchiusa in un mare che non le dà mai sosta. Mare e terra trasformano i morti in vivi e i vivi in figure portatrici non di esistenza, ma di mondi paralleli. Una fiaba nera capace di infinita dolcezza, offre un andamento che recupera felicemente il concetto di «incantevole» trasportando i lettori oltre la sonnolenza di letture ovvie e tranquillizzanti fatte di usurato storytelling; qui prendono forma le ombre date dalle infinite storie e dai loro inevitabili incroci. Quella separazione che solo apparentemente sembra tale di mare e terra viene allora rappresentata dall’intreccio e dal mistero. Il lettore non può fare altro che seguire il protagonista quasi crescendo insieme a lui, calandosi insieme nelle vicende di una vera e propria avventura.
NON ERA FACILE riuscire a confermare una scrittura tanto complessa e stratificata evitando facili soluzioni e pose solo vagamente sperimentali, ma Mauro Tetti ci riesce. Si conferma uno dei più interessanti autori italiani di sicura voce e originalità. Scrive un’avventura appassionante in un tempo che pare aver perso ogni residuo idealismo e fa saltare il banco portando i suoi lettori in un tempo nuovo che è nostro solo se lo sappiamo immaginare.