Nella zona di confine tra fantastico e troppo umano
Samuel L. Jackson e Bruce Willis in « Unbreakable».
Visioni

Nella zona di confine tra fantastico e troppo umano

Cinema «Unbreakable», «Split» e «Glass», la trilogia «mosaico» fatta di cinema, fumetto, realismo e mitologia. L’ultimo capitolo della saga durata 19 anni esce a maggio in home-video
Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 16 aprile 2019
Nell’immaginario di molti appassionati non solo di cinema, ma anche di fumetti, letteratura, musica, in quel coacervo di linguaggi comunicanti, ontologicamente comunicanti, a prescindere da ciò che sarebbe letteratura e paraletteratura, immagine cristallina e vignetta o icona a bassa risoluzione, nota minima e accordo screziato; il 2019 era, e forse resterà, l’anno di Glass (a maggio in home-video). Che poi «appassionati» è una tautologia, visto che non capisco come non si possa avere un interesse anche spasmodico verso cose che riguardano, interpretano, sublimano da sempre lo stare al mondo, l’identità del soggetto di generazione in generazione. E se penso all’intersezione...
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