Il gelido vento che spira dall’Umbria ha raffreddato gli spiriti bollenti nella maggioranza. Le minacce di un esasperato Nicola Zingaretti, che per tutto il giorno, lunedì, aveva fatto risuonare la parola più temuta, «elezioni», hanno completato l’opera di sedazione. Il vertice di maggioranza sulla manovra, presieduto ieri pomeriggio dallo stesso premier Giuseppe Conte con presenti il ministro dell’Economia Gualtieri e, tra gli altri, i capidelegazione del Pd e dell’M5S, Dario Franceschini e Luigi Di Maio, è filato liscio come l’olio. «Clima buono di piena sintonia, annuncia al termine del vertice la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris, e...