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Nella galassia di Yamauchi, il ragazzo che inventò Nintendo

Nella galassia di Yamauchi, il ragazzo che inventò Nintendo

Videogiochi La vita di Hiroshi Yamauchi, scomparso il 19 settembre, potrebbe essere la sceneggiatura di un cartone animato di Hayao Miyazaki, se il disegnatore non fosse privo di interesse per i […]

Pubblicato circa 11 anni faEdizione del 20 settembre 2013

La vita di Hiroshi Yamauchi, scomparso il 19 settembre, potrebbe essere la sceneggiatura di un cartone animato di Hayao Miyazaki, se il disegnatore non fosse privo di interesse per i videogiochi, e soprattutto se non avesse deciso di smettere di fare film. Quella dell’uomo che ha inventato Nintendo così come la conosciamo, rivoluzionando per sempre la storia dei videogame e offrendo la possibilità a milioni e milioni di persone di ogni età di intraprendere straordinarie gesta virtuali, è stata una vita avventurosa e sofferta, sospesa tra dolore e trionfi, tra i rigori dell’industria e un sogno fantastico.
Nato a Kyoto nel 1927, Yamauchi venne abbandonato dal padre quando aveva solo cinque anni, poco dopo anche la madre lo lasciò alla severa cura dei nonni. Durante la guerra mondiale lavorò in una fabbrica e si iscrisse all’università per studiare legge alla fine del conflitto. Fu nel 1949, dopo che il nonno si ritirò a causa di un infarto, che Yamauchi divenne il terzo presidente dell’azienda di famiglia, la Nintendo, e dovette abbandonare gli studi. Il suo inizio di carriera fu difficile perché gli impiegati e gli operai della fabbrica non lo consideravano all’altezza del compito per la sua giovane età, ma la volontà già ferrea, da samurai, di Yamauchi si manifestò in maniera quasi dittatoriale, licenziandomolti dei lavoratori più anziani per plasmare l’azienda a suo piacimento.
Introdusse per la prima volta in Giappone le carte da gioco occidentali che tuttavia erano associate al mondo illegale dell’azzardo, e viste male dalla società nipponica. Qui Yamauchi ebbe la prima delle sue geniali intuizioni: strinse un accordo con Disney che gli vendette la licenza per illustrare le carte con i suoi personaggi, così trasformò l’oggetto «colpevole» in qualcosa di festosamente godibile in famiglia. Fu un successo strepitoso, ma fu grazie all’incontro tra Yamauchi e un altro genio scomparso, Gumpei Yokoi (inventò Metroid e il Game Boy), che Nintendo iniziò a produrre giocattoli.
Con l’avvento della prima era elettronica Yamauchi investì le proprie risorse in progetti che potessero rivaleggiare con la tecnologia americana ma fu solo quando produsse l’intuizione di un giovanissimo Shigeru Miyamoto, dal titolo di Donkey Kong, che Nintendo divenne il colosso dei videogiochi che è tuttora.
Il resto è leggenda, dalla prima console Nintendo fino al Game Cube, decine e decine di capolavori indimenticabili. Poi nel 2002 Yamauchi lasciò la presidenza all’attuale Satoru Iwata.
Gli omaggi più sentiti a Yamauchi sono in rete, scritti dal popolo di ogni età che è cresciuto con Super Mario, con le Leggende di Zelda e  le fantasie finali su Super Nes. Qualcuno lo omaggia anche dentro un videogioco, Animal Crossing New Leaf[ nel villaggio degli animaletti, sulla bandiera fuori dal municipio, è stato inserito il volto di Yamauchi. É bello illudersi che nelle galassie fittizie e meravigliose che Yamauchi ha contribuito a creare l’idraulico Mario e suo fratello Luigi, lo scimmione Kong e Samus Aran, il tondo Kirby e Kid Icarus stiano piangendo colui che ne ha reso possibile l’esistenza.

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