«Ozu sapeva come portare un cappello floscio. Dopo la guerra, quando giravamo più spesso in esterni, e in piena estate, ha iniziato a mettersi il cappello di piquet e la camicia di lino che tutti conoscono. Prima della guerra, invece, aveva sempre un vestito di lino bianco molto elegante. Era alto e quando camminava in compagnia di modern girls come Satoko Date o Yukiko Inoue era davvero molto affascinante». Queste parole sono di Yuharu Atsuta, tradotte dal giapponese e pubblicate anni fa (era il 2001) su cinéma 0, rivista uscita in Francia per pochi e preziosi numeri (questo è il...