La prima sorpresa è lo spazio dove un insolito Riccardo III arriva dalla tragedia shakespeariana riscritta da Luca Ariano e Pietro Faiella: il Citylab 971 stain un vecchio spazio industriale sulla via Salaria fuori città (il numero è quello civico) ex cartiera, poi centro sociale e trasformato ora in moderno e attrezzato studio/laboratorio cinematografico e teatrale. Insieme i due firmano la produzione, ma se Faiella impersona il crudele monarca condannato al perpetuo «inverno del nostro scontento», si deve ad Ariano la regia e il dispositivo, sfolgorante di luci e strappi visivi dentro un universo di un bianco accecante. Dal Riccardo III originale si sviluppa sulla scena attorno alla figura del re crudele e senza scrupoli, dalla sempre inappagata smania di potere, la folla di cortigiani, avversari, servitori, rivali e soprattutto parenti, tutti vittime della sua foga, madre compresa. E quasi a contrasto del suo buio destino, è in un biancore abbacinante che la vicenda procede, mentre arrivano come da una colonna sonora registrata parole e decisioni luttuose e criminali. I giovani attori di contorno, di corte e di battaglia, evocano come giaculatorie stati e sentimenti, l’unico è Riccardo (e Pietro Faiella che lo interpreta con grande rigore e intensità) che risulta agire, tramare ed uccidere. Su quel candore abbagliante vengono proiettate geometrie multicolori di grande fascino e bellezza, anche se per lo spettatore possono risultare, mentre le ammira, poco congrue con il fiume di sangue che il personaggio protagonista va disseminando. Una contraddizione, o una discrepanza, probabilmente voluta, che a tratti però rischia di velare, o attutire, la tragicità del percorso. Repliche dello spettacolo sempre al Citylab 971dal 23 al 26 novembre e dal 30 fino al 3 dicembre.