Lavoro

Navigator in piazza: «Il reddito di cittadinanza resta, i lavoratori non vanno sacrificati»

Navigator in piazza: «Il reddito di cittadinanza resta, i lavoratori non vanno sacrificati»La protesta dei Navigator al ministero del lavoro a Roma – LaPresse

Il caso La protesta a Roma contro il taglio di 2500 contratti e l’apertura alle agenzie interinali

Pubblicato quasi 3 anni faEdizione del 19 novembre 2021

Almeno cinquecento navigator provenienti da tutte le regioni hanno partecipato ieri al presidio al ministero del lavoro a Roma organizzato dai sindacati Felsa Cisl, NIdiL Cgil e Uiltemp UIL per protestare contro la decisione del governo Draghi di non rinnovare i loro 2500 contratti in scadenza il prossimo mese e l’apertura verso le agenzie interinali per il collocamento dei beneficiari del cosiddetto «reddito di cittadinanza». L’incontro tra la delegazione di questi lavoratori delle «politiche attive del lavoro», assunti precariamente più di due anni fa mediante un concorso tenuto alla Fiera di Roma, con il segretario generale del ministero Andrea Bianchi non ha portato «a impegni sulla proroga o su un percorso di riconoscimento professionale» ha sostenuto Nidil Cgil. In piazza ieri si discuteva della possibilità di un emendamento alla legge di bilancio contenente la proroga, forse di qualche mese, per trovare una soluzione-ponte, mentre il Piano di ripresa e resilienza (Pnnr) ha aggiunto ai fondi già stanziati dalla legge sul «reddito di cittadinanza» altri 4,4 miliardi di euro complessivi per dare corpo all’infrastruttura che seguirà le politiche neoliberali dell’«accompagnamento» e del «ricollocamento». E si resta in attesa della definizione della riforma degli ammortizzatori sociali voluta dal ministro del lavoro Andrea Orlando che estenderebbe le «politiche attive» anche a cassaintegrati o percettori della «Naspi». Due le possibili soluzioni: i sindacati, il presidente dell’Inps Tridico e una parte della politica ritengono che i navigator possano partecipare ai concorsi per l’assunzione di 11 mila operatori dei centri per l’impiego. La procedura va a rilento e registra notevoli disparità tra le regioni che hanno in mano una parte delle politiche dell’occupazione. Alcune, come la Sicilia, sono molto indietro. Altre come la Toscana sono molto più avanti. I sindacati hanno chiesto un incontro a Orlando e al ministro della pubblica amministrazione Renato Brunetta che ieri, a differenza di uscite recenti, si è mostrato più aperto rispetto alla paradossale situazione di 2500 precari licenziabili che «prendono in carico» i «poveri assoluti» che beneficiano del «reddito». «È un problema che si può risolvere senza difficoltà» ha detto Brunetta. Per la sottosegretaria al lavoro Rossella Accoto (M5S) la soluzione sarebbe quella di inserire i navigator nel «programma di garanzia occupabilità» (Gol)- «Queste professionalità ci sono già è necessario farne buon uso». L’ipotesi della «regionalizzazione» dei navigator non convince i diretti interessati dato che le regioni vanno per conto proprio. «Rischia di essere un boomerang – dicono – Queste politiche sono nazionali. La battaglia politica non si può fare sulla pelle degli operatori e soprattutto dei percettori del reddito di cittadinanza che pagheranno le conseguenze»

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