Naufragio al largo di Bari, cinque marittimi morti
Mediterraneo Il rimorchiatore Franco P. era diretto a Durazzo e trainava una chiatta. Rischio sversamento del carburante trasportato
Mediterraneo Il rimorchiatore Franco P. era diretto a Durazzo e trainava una chiatta. Rischio sversamento del carburante trasportato
Cinque lavoratori sono morti nell’affondamento del rimorchiatore Franco P. avvenuto mercoledì sera 50 miglia al largo di Bari. Quattro marittimi erano italiani, uno tunisino. L’unico superstite è il capitano (63 anni). Il mezzo, partito da Ancona, era diretto a Durazzo. Trainava una chiatta con 11 componenti dell’equipaggio, tutti illesi.
Le operazioni di soccorso sono state coordinate dalla guardia costiera di Bari e hanno coinvolto cinque mercantili, l’aereo Manta, unità di guardia costiera e di finanza, la motonave Split, velivoli di marina e aeronautica militare e dell’aviazione croata.
Secondo il contrammiraglio Vincenzo Leone, comandante della guardia costiera pugliese, «il rimorchio non è avvenuto in condizioni meteomarine ottimali». Per capire le cause del naufragio, però, sarà necessario parlare con il sopravvissuto. La procura di Bari ha aperto un fascicolo per naufragio e omicidio colposo.
La capitaneria di porto barese monitorerà l’eventuale inquinamento del mare. Sull’imbarcazione erano presenti casse di combustibile piene. Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti Marche hanno indetto per oggi uno sciopero di 4 ore dei rimorchiatori. Chiedono maggiore sicurezza sul lavoro in un settore particolarmente rischioso.
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