Čestitke, congratulazioni, per Nataša Pirc Musar, prima presidente donna della Repubblica di Slovenia, giornalista e avvocata, candidata come indipendente ma con il sostegno del governo di centro sinistra. Il risultato elettorale non lascia adito a dubbi: Pirc ha vinto in 59 circoscrizioni lasciandone soltanto 29 al suo rivale.

Il governo della giovane repubblica tira un sospiro di sollievo: il rivale di Pirc al ballottaggio era stato in testa al primo turno e la sua militanza con la destra stendeva un’ombra sulla svolta che il governo sta cercando di dare al Paese. L’ambientalista e primo ministro sloveno Robert Golob, succeduto a Janez Janša lo scorso giugno, aveva ripetuto più volte che votare per un candidato conservatore avrebbe riportato il paese in «tempi bui».

Dal 23 dicembre Nataša Pirc sarà titolare di una carica che in Slovenia è più che altro rappresentativa e che normalmente resta fuori dal dibattito politico ma Pirc ha già dichiarato di essere abituata a dire sempre quello che pensa: «Il presidente non può essere neutrale e non avere un’opinione» ha osservato. Le sue prime dichiarazioni? «Voglio che la Slovenia diventi un Paese in cui gli anziani siano accuditi e ascoltati e dove i giovani vogliano rimanere. Una Slovenia in cui saremo più consapevoli che stiamo affrontando tempi difficili a causa del cambiamento climatico: i giovani hanno messo sulle nostre spalle la responsabilità di prenderci cura del nostro pianeta… Entrerò con orgoglio nel palazzo presidenziale e farò del mio meglio per essere veramente il presidente di tutti, per lottare per i diritti umani, i diritti costituzionali e la democrazia».

Diritti umani che ha già difeso nella sua professione di avvocato accettando molte cause pro bono anche se molti giornali oggi trovano più gustoso ricordare che è stata l’avvocata di Melania Trump dopo che un giornale scandalistico aveva descritto la moglie slovena dell’allora presidente americano come una ex escort di lusso.

Veleno sparso a piene mani anche da Janša che ha incentrato la campagna di appoggio al suo candidato evocando possibili paradisi fiscali dove i coniugi Musar avrebbero messo al sicuro parecchi quattrini. Nataša Pirc Musar si è sempre difesa con sicurezza e ora, naturalmente sospesa dalla professione, dichiara che si dimetterà dalle cariche pur restando azionista in tre diverse società.

In Slovenia ancora elezioni a breve: per eleggere i sindaci e per una terna di referendum voluti dalle opposizioni contro la riorganizzazione, per esempio, degli organi di gestione della radiotelevisione pubblica.