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“Napolitano si dimetta”

“Napolitano si dimetta”Beppe Grillo

M5S Grillo attacca il capo dello Stato: «E’ il garante di un fallimento, si tentino nuove strade»

Pubblicato circa 11 anni faEdizione del 7 agosto 2013

Più che la solita provocazione sembra la mossa finale per cercare di tornare al centro della scena politica. Questa volta Beppe Grillo spara più in alto del solito e le sue bordate le destina direttamente al Quirinale. «Napolitano, un passo indietro», è il titolo del post apparso ieri sul blog dell’ex comico che chiede al presidente della Repubblica di dimettersi. I toni sono pacati, ma il messaggio che si vuole trasmettere è chiarissimo: «Napolitano ci ha provato», scrive il leader del M5S. «Lui voleva, vuole, lo status quo, la stabilità politica. Invece ha ottenuto l’effetto contrario».

Il riferimento è al governo delle larghe intese che il capo dello Stato non solo ha voluto, ma che non perde occasione di difendere. Anche di fronte alla sentenza con cui la Cassazione ha definitivamente condannato Silvio Berlusconi. «Napolitano ha creduto che il governo delle larghe intese potesse impedire il crollo del paese. Invece ha ottenuto l’effetto contrario», prosegue Grillo convinto che così non si possa continuare e che la maggioranza Pd-Pdl non sia l’unica soluzione praticabile. «Ci sono sempre alternative, e oggi è necessario voltare pagina».

Il fatto è Grillo deve tirare fuori il suo movimento dalla palude in cui sembra essere finito. Per il M5S infatti le lancette dell’orologio sembrano essere ancora ferme a quattro mesi fa, quando Bersani cercava di formare un governo coinvolgendo anche i grillini. Che ostinatamente, e sbeffeggiando l’allora segretario del Pd, rifiutarono l’offerta. Oggi la situazione si ripete, come le risposte che arrivano da Grillo che sono sempre di chiusura: «Nessuna alleanza con il Pd». Una strategia che rischia di mostrare la corda. Anche se in vacanza in Costa Smeralda Grillo sa bene infatti che questa situazione non può continuare a lungo senza deludere il suo elettorato. Così come sa bene che Napolitano non avallerebbe mai un governo 5 stelle. Inutile quindi sperare in un cambio di rotta da parte del Quirinale.

Tanto vale tentare il tutto per tutto nella speranza (seppur vana) di riuscire a sbloccare la situazione dando una spallata direttamente al Quirinale. A Napolitano, scrive infatti sul blog, «chiedo un passo indietro, il passaggio del testimone a un altro presidente che deciderà se sciogliere le Camere o proporre scenari di governo diversi da quello attuale che è insostenibile, come Napolitano probabilmente ammetterebbe in privato». Anche se le probabilità di riuscita sono pari a zero, per l’ex comico è l’unica strada percorribile.

Tenuto conto che anche nel M5S non manca chi chiede di voltare pagina. In questo senso vanno infatti le dichiarazioni del capogruppo alla Camera Riccardo Nuti, ma anche la mail arrivata due giorni fa ai senatori pentastellati con cui il collega Roberto Cotti ha proposto un «governo della società civile» con un «premier nuovo, ministri scelti per competenza, esecutivo aperto a tutti i gruppi». Libero poi il Pd di decidere se appoggiarlo o meno. «Quella di Cotti è una proposta assolutamente in linea con il Movimento», spiega il senatore Michele Giarrusso. Che, come altri suoi colleghi, chiede anche lui un governo targato 5 stelle. «Il nostro obiettivo non è mettere qualcuno all’opposizione, in questo caso il Pdl, ma attuare il nostro programma: cambiare la legge elettorale, abolire il finanziamento pubblico, ritiro dall’Evangelista, reddito di cittadinanza. Ancora non è venuto nessuno a dirci che è d’accordo con le nostre proposte e che disponibile ad attuarle insieme a noi».

Possibilità remota, visto che Grillo continua a bloccare ogni tentativo di discussione. Giarrusso non è d’accordo: «Grillo blocca solo il tentativo dei partiti di salvare una barca che sta affondando. La stessa cosa avviene per la legge elettorale. Noi diciamo: condanna del porcellum e ritorno alle preferenze. Una posizione netta, che può essere una buona base di partenza per la discussione. Ma qualcuno l’ha cominciata questa discussione? No, vengono solo per chiederci di salvare Letta, ma scherziamo?».

Le parole di Grillo provocano come al solito reazioni bipartisan e tute molte accese. Per il Pd si tratta di dichiarazioni «incomprensibili e inaccettabili». «E’ evidente – è scritto in una nota del partito – il tentativo di giocare allo sfascio del paese. Grillo non si mai assunto nessuna responsabilità di fronte ai problemi degli italiani e continua a scaricare sempre tutto sugli altri. Per fortuna il paese saprà giudicare». Per il Pdl replica Maria Stella Gelmini: «Grillo dovrebbe vergognarsi», dice l’ex ministro. «Ha la faccia tosta di chiedere di fare un passo indietro al presidente della Repubblica attribuendogli colpe che non ha e sottraendo i meriti e l’altissimo profilo con cui fino a oggi si è mosso».

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