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Napolitano, l’ultimo appello prima dell’addio al Colle

Napolitano, l’ultimo appello prima dell’addio al ColleGiorgio Napolitano

Qurinale «Contento di tornare a casa», il quasi ex presidente invita «il paese a ritrovare la sua fondamentale unità»

Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 14 gennaio 2015

Le dimissioni saranno formalizzate oggi, con una lettera che dovrebbe essere firmata intorno alle 11, indirizzata ai presidenti di camera e senato e al presidente del consiglio. A consegnarla sarà Donato Marra, il segretario generale della presidenza della repubblica. Da quel momento, Giorgio Napolitano diventerà ex capo dello stato e senatore a vita. Ma prima dell’addio al palazzo del Quirinale per rientrare nella sua casa romana nel rione Monti, intorno a mezzogiorno, si prevede una cerimonia pubblica con il saluto e gli onori militari.

Nell’ultimo giorno da presidente, ieri, Napolitano ha salutato i dipendenti del Quirinale e i corazzieri e nella piazza si è fermato a parlare con alcuni studenti che partecipavano a un’iniziativa della polizia. «Certo che sono contento di tornare a casa – ha detto a una ragazzina – Qui si sta bene, è tutto molto bello, ma insomma si sta un po’ chiusi, un po’ come una prigione, si esce poco». E poi non ha rinunciato a un ultimo appello: «Dobbiamo essere molto consapevoli, pur nella libertà di discussione politica e di dialettica parlamentare, della necessità di un paese che sappia ritrovare, di fronte alle questioni decisive e nei momenti critici, la sua fondamentale unità».

Fino all’elezione del nuovo presidente della repubblica, che potrebbe avvenire il primo di febbraio secondo gli auspici di Matteo Renzi, impegnatissimo in queste ore nei contatti con gli altri leader, in particolare con quello di Forza Italia Silvio Berlusconi (che ai suoi ripete di essere pronto a votare anche un esponente del Pd, ma che sia un «garante»), sarà Pietro Grasso, presidente del senato, a svolgere il ruolo di supplente. Alla guida di palazzo Madama sarà sostituito dalla vice Valeria Fedeli, senatrice del Partito democratico.

Grasso eserciterà il suo ruolo di presidente della repubblica supplente disponendo di pieni poteri, in teoria anche quello di sciogliere le camere. A chi gli ha parlato ha spiegato di essere tranquillo nonostante l’incarico particolarmente delicato nel momento in cui sono in discussione le riforme. E chissà se in cuor suo non abbia fatto un pensierino all’idea di trasferirsi direttamente al Quirinale (il suo ufficio da supplente sarà a palazzo Giustiniani). Il nome di Grasso infatti è circolato anche negli ultimi giorni tra quelli dei «quirinabili», e Matteo Renzi conterebbe di mandare sul Colle un esponente del Pd.

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