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Napoli, Ospedale del mare: riapre il Covid center togliendo personale ai reparti

Napoli, Ospedale del mare: riapre il Covid center togliendo personale ai repartiNapoli, reparto di sub intensiva – Ansa

I sindacati replicano all'Asl «Atto unilaterale della direzione che sguarnisce unità già ridotte all’osso, penalizzando l’assistenza e mettendo a repentaglio la salute degli operatori»

Pubblicato quasi 3 anni faEdizione del 23 novembre 2021

I posti di terapia intensiva occupati da malati Covid ieri in Campania erano 24; 289 nei reparti ordinari (ma la settimana scorsa hanno toccato quota 302). Un mese fa erano, rispettivamente, 21 e 186. La crescita dei ricoveri e l’arrivo dell’inverno cominciano a preoccupare i responsabili della Sanità regionale. Il presidente De Luca ha spiegato: «Ad oggi reggiamo però registriamo un livello di contagio soprattutto nella fascia 12-15 anni che non può non preoccuparci».

Finora il peso della quarta ondata a Napoli è stato sostenuto dall’ospedale per le malattie infettive Cotugno: 115 i posti Covid con accessi che stanno aumentando. Il flusso viene gestito attraverso il turnover tra guariti e contagiati ma se dovessero crescere i sintomatici si dovrà rimodulare l’offerta. Iniziativa già partita all’Ospedale del mare, nel quartiere di Ponticelli, dove ieri ha riaperto il Covid center: 47 posti, 39 di degenza ordinaria e 8 di sub intensiva, ottenuti sacrificando il Day surgery. Per attivarlo la direzione ha disposto il trasferimento del personale da altri reparti.

Cgil, Cisl, Uil, Fials, Fsi, Ugl hanno inviato una nota all’Asl Napoli 1 e alla dirigenza del nosocomio: «È l’ennesimo atto unilaterale della direzione, senza alcun confronto con le parti sociali come stabilito dalle normative. Un atto che disattende quanto stabilito dalla regolamentazione aziendale in merito al trasferimento di personale e che ha come grave ricaduta l’ulteriore riduzione di personale in unità già ridotte all’osso, penalizzando l’assistenza e mettendo a repentaglio la salute degli operatori».

La situazione, dopo due anni di pandemia, resta grave. Il pronto soccorso del Cardarelli deve servire i quartieri collinari di Napoli e i comuni dell’area nord. Il Ps dell’Ospedale del mare l’area est fino al vesuviano. Al San Paolo arriva l’utenza dei comuni flegrei, nel centro storico c’è solo il Pellegrini. I Ps del Loreto mare e del San Giovanni Bosco sono stati cancellati e per ora restano chiusi né le corsie assorbono più i malati Covid. Il carico di lavoro per le altre strutture non è gestibile.

Raccontano dall’Ospedale del mare: «Ci sono reparti con 2 infermieri e 2 operatori sociosanitari per 24, 25 pazienti da portare a fare gli esami, al blocco operatorio, a cui fornire le terapie. Come si può pensare di spostare 24 unità tra infermieri e oss quando non ci sono le condizioni per fare i turni di dicembre? Si ricorre allo straordinario ma il contratto non lo prevede come misura programmata e, infine, il personale è stremato, non accetterà». Dieci giorni fa 75 operatori sociosanitari, assunti tramite cooperativa fino al 31 dicembre, sono stati licenziati: «Si è deciso di attingere alla graduatoria del Cardarelli ma per adesso non è arrivato nessuno e i reparti sono ancora più sguarniti».

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