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Napoli-Eintracht, follia ultrà. Pientedosi sulla graticola

Napoli-Eintracht, follia ultrà. Pientedosi sulla graticolaNapoli, gli scontri a piazza del Gesù – Ansa

Gli scontri prima della partita di Champions League Tifosi tedeschi in città nonostante il divieto di trasferta: centro assediato e auto incendiate. Viminale sotto accusa. La Lega difende il ministro: «Sia la Germania a pagare i danni»

Pubblicato più di un anno faEdizione del 16 marzo 2023

La città ostaggio di circa 600 tifosi arrivati da Francoforte per la partita di ritorno di Champions League, nonostante fossero senza biglietto per il divieto di trasferta. Il Viminale, pronto a cercare gli scafisti «per tutto il globo terracqueo», non ha potuto fermare lo sbarco in massa degli ultrà dell’Eintracht. Da 5S, Sinistra italiana e Verdi la richiesta al ministro Piantedosi di riferire subito alla Camera.

I PRIMI CONTATTI tra tifoserie già martedì sera all’arrivo a Napoli con una parte (circa 400) che addirittura ha fatto il giro da Salerno: lancio di oggetti verso i pullman dei tifosi tedeschi e un gruppetto di ultrà partenopei allontanati mentre si dirigeva verso l’albergo degli avversari. Ieri mattina è stato necessario mettere in strada un dispositivo con mille agenti che hanno passato le ore a scortare i tifosi ospiti nelle loro scorribande: prima sul lungomare, attraversato per intero e ritorno, poi verso il centro.

A PIAZZA DEL GESÙ lo show finale: è lì che si sono concentrati i supporter dell’Eintracht per pranzare, tra loro anche tifosi dell’Atalanta con cui sono gemellati (e forse gruppi da Bari e Salerno), scortati dalla polizia e da un elicottero. Sarebbero dovuti salire sui pullman messi a disposizione dall’azienda municipale Anm per andare via invece hanno provato a forzare il cordone di sicurezza. Gruppi di napoletani, intanto, si erano assiepati dall’altro lato delle forze dell’ordine.

IL RISULTATO: 3 auto incendiate, una della polizia, cassonetti rovesciati, i tavolini dei locali in piazza per aria, vetrine spaccate, una pistola sul selciato persa da un poliziotto nel mezzo di una colluttazione, l’intera zona sotto assedio. Assedio sciolto solo quando i bus li hanno riportati in hotel sempre sotto scorta (in 200 sono stati identificati). In serata l’ennesimo cordone ha circondato gli alberghi Royal e Vesuvio con camionette e idranti mentre i tedeschi stazionavano all’ingresso degli hotel.

UNA PARTITA A RISCHIO. Nella gara di andata a Francoforte i tifosi partenopei sono stati oggetto di una caccia all’uomo da parte degli ultrà tedeschi, 40 gli arresti. In città erano comparsi adesivi razzisti, incluso un enorme poster con la scritta «Terroni di merda» e per essere chiari in tutte le lingue la merda è stata resa in forma grafica. La scelta dei termini sarà stata un omaggio alla tifoseria dell’Atalanta, con cui c’è un gemellaggio da più di vent’anni, vista la loro abitudine di intonare cori antimeridionali. Il tifo partenopeo invece è gemellato con quello del Borussia Dortmund, nemico dell’Eintracht. Il Viminale aveva di conseguenza vietato la trasferta a Napoli provocando la dura reazione della società dell’Eintracht, spalleggiata dal presidente Uefa Ceferin che ha minacciato sanzioni. Il Tar della Campania ha quindi bloccato il divieto di trasferta ma la prefettura, in accordo con il Viminale, ha emesso domenica un nuovo stop.

«LE SCENE DI DEVASTAZIONE del centro storico sono inaccettabili» il commento del sindaco Manfredi. «Ci chiediamo dove sia Piantedosi, a caccia di raver?» l’affondo da +Europa di Magi. Ironico anche Calenda: «Quando ti serve un ministro dell’Interno equilibrato trovi un ‘questurino’, quando ti serve un ministro ‘questurino’ trovi il nulla». Pianedosi deve dare spiegazioni anche per la senatrice Pd napoletana Valente. Sulla graticola il ministro piazzato dalla Lega, che ieri ha cercato di uscire dall’angolo: «Sia il governo tedesco a pagare i danni». In serata una nota dalla Polizia: «I tifosi tedeschi sono arrivati come turisti Ue, non potevano essere bloccati nonostante fosse chiaro anche in Germania che non sarebbero potuti entrare allo stadio e che la loro presenza avrebbe potuto provocare incidenti».

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