Napoli, «omicidio con crudeltà». Uccisa in casa dal marito
I sanitari del 118 l’hanno trovata a terra sul pavimento di casa sua già morta: Fortuna Bellisario aveva 36 e viveva nelle palazzine popolari bipiano di corso Mianella, a Napoli. […]
I sanitari del 118 l’hanno trovata a terra sul pavimento di casa sua già morta: Fortuna Bellisario aveva 36 e viveva nelle palazzine popolari bipiano di corso Mianella, a Napoli. […]
I sanitari del 118 l’hanno trovata a terra sul pavimento di casa sua già morta: Fortuna Bellisario aveva 36 e viveva nelle palazzine popolari bipiano di corso Mianella, a Napoli. A chiamare i soccorsi ieri mattina è stato il marito Vincenzo Lopresto, di 41 anni, lo stesso che durante un litigio l’ha malmenata fino a toglierle la vita. Lo ha ammesso durante la telefonata al 118: «Ho picchiato mia moglie e adesso non respira, aiutatemi», ha detto all’operatore. L’ambulanza è partita dalla postazione di Capodichino, il personale ha potuto solo costatare il decesso e chiamare le forze dell’ordine.
La coppia aveva tre figli di 7, 10 e 11 anni che non erano in casa ma con la nonna. Nel pomeriggio la polizia ha prelevato il corpo, davanti al cancello era radunato un gruppo di vicini: «Fate schifo, nessuno di voi ha avuto il coraggio di fermarlo!», ha gridato un’amica di Fortuna. Lopresto è stato arrestato per omicidio volontario aggravato dalla crudeltà, durante l’interrogatorio avrebbe confessato di avere colpito la moglie con un oggetto, poi sequestrato, forse una pesante gruccia per vestiti.
Mentre la Scientifica faceva i rilievi, a pochi chilometri di distanza nella chiesta di S. Maria delle Grazie, nel comune di Melito, si stavano celebrando i funerali di Norina Matuozzo, 33 anni, uccisa sabato scorso a colpi di pistola dal marito, Salvatore Tamburrino, affiliato al clan Di Lauro. L’uomo era andato a casa della suocera per convincere la moglie, che aveva deciso di lasciarlo, a tornare con lui. A poche ore dall’omicidio si è poi costituito e ha confessato. In chiesa ieri familiari e amici della donna avevano una maglia bianca con il volto di Norina e la scritta «giustizia».
In arresto anche Alessandro Sbrescia, Raffaele Borrelli e Antonio Cozzolino, uno di 18 e due di 19 anni, tutti di San Giorgio a Cremano, per aver violentato una ragazza di 24 anni di Portici nell’ascensore della stazione della metro Circumvesuviana. Sono accusati di stupro di gruppo e quella di martedì è stata la loro seconda aggressione ai suoi danni.
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