Visioni

Nada, la ragazza che non voleva cantare

Nada, la ragazza che non voleva cantareNada – foto di Claudia Pajewski

Note sparse «Materiale domestico», titolo unico per un doppio progetto: una raccolta di 24 provini - con quattro inediti - e l'autobiografia dell'artista livornese

Pubblicato quasi 5 anni faEdizione del 27 novembre 2019

Dodici mesi intensissimi per l’artista livornese. Un tour de force iniziato a gennaio con l’album di inediti prodotto da Joe Parish, È un momento difficile, tesoro, proseguito con decine di concerti su e giù per la penisola e che si completa ora con ben due progetti che portano lo stesso titolo: Materiale domestico. Il primo è un doppio cd (e doppio vinile) dove Nada ha voluto inserire 24 tracce (quattro inedite) selezionate fra centinaia di ore di musica, fra i provini di brani che sarebbero entrati a far parte dei suoi album. «Alcune di queste canzoni – spiega Nada – sono rimaste strutturalmente pressoché uguali, mentre altre hanno stesure, parole, parti di melodie e accordi di melodia e accordi differenti». Il secondo progetto è invece un’autobiografia dal medesimo titolo, pubblicata da Edizioni Atlantide. Un percorso di vita, testimonianza artistica e di un’epoca, costruita a ritroso a rimarcare come «la seconda vita» rock e indipendente di Nada sia la parte che le sta certamente più a cuore. Un memoir che si fa racconto di più esistenze, di collaborazioni con personaggi straordinari (Dario Fo, Piero Ciampi). Dai successi sanremesi appena sedicenne, alla rinascita pop negli ottanta passando per la «de» costruzione e ricostruzione di se stessa con Mesolella e altri compagni di viaggio. Anni straordinari per la ragazza che odiava cantare e che voleva essere solo se stessa.

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