Atterrano a Roma le forme contemporanee del jazz che per cercare di immaginare il futuro, traggono spunto dal passato. Lo fanno in modo consapevole le formazioni chiamate ad esibirsi stasera sul palco della capitolina Casa del Jazz. Headlinear è l’afroamericano Hamid Drake con un omaggio ad Alice Coltrane, da lui incontrata in adolescenza agli inizi della propria carriera. Il settetto che conduce porta il nome di Turiya, termine che in sanscrito identifica il più alto stato di coscienza e che allo stesso momento è un sincero tributo alla discografia maggiormente spirituale della jazzista di Detroit. L’apertura, anche questa di livello, sarà ad appannaggio del pianista Nicola Guida il quale ospiterà nel suo gruppo il cantante e polistrumentista Contour, per la prima volta in Italia.

IL SET PROPOSTO da Guida includerà brani dall’ultimo lavoro Speolology del 2021, sessione nata con un’ambizione importante come egli stesso sottolinea quando afferma di aver composto le sette tracce immaginando di addentrarsi negli anfratti più nascosti della creatività: «Musica come speleologia, concepita come la più immersiva e totalizzante delle esperienze possibili». Il carattere distintivo dell’album si rintraccia in particolare nel brano Come Inside: «È in questa canzone che sul piano concettuale il digging si fa tangibile: al suo interno, come in una perla, contiene un sample di Piero Piccioni intitolato A Starless Night e tratto da Il Dio Sotto La Pelle, un album del 1974. In questo gioco di scatole cinesi nel brano c’è il featuring del rapper di New Orleans Karnival Kid, quello della leggenda del sax-alto Greg Osby in The Blade Sensei: Suite For A Suicide Shokunin e una redeux del producer bolognese Koralle in L’Espace Du Dedans».Amo giocare con le citazioni. Nel mio disco inserisco sampling di grandi autori, c’è Piero Piccioni ma anche Karnival Kid, Greg Osby e una redeux di Coralle
Come Inside, incisione dove jazz ed hip hop raggiungono un equilibrio di qualità, riassume una serie di narrazioni interessanti in quanto porta con sé l’innamoramento di Guida nei confronti di Piccioni, generato dall’ascolto tempo addietro di un’intervista di Mndsgn. Seguendo le parole del produttore, dj e illustratore statunitense, il pianista lucano ha tratto l’ispirazione per andare a scandagliare a fondo l’immensa discografia del compositore e direttore d’orchestra torinese. La passione per sampling, beatmaking e l’utilizzo del digitale ha fatto il resto, dando corpo alla scrittura che ha portato alla realizzazione di Speolology. Guida, cresciuto in casa con un pianoforte verticale Schimmel acquistatogli dal genitore, ha trovato a Londra il luogo per realizzare le proprie idee.

LA PERMANENZA nella City da prima dell’era covid gli ha permesso di trovare la giusta strada, come testimoniano i molteplici progetti in atto, tra i quali segnaliamo la band retro-soul di Manchester chiamata Secret Night Gang, oltre al collettivo Patterns fondato con il chitarrista Dani Diodato con cui ha ottenuto una residenza mensile presso lo storico Ronnie Scott’s Jazz Club. Tra quelle atmosfere vecchio stile e l’attualità, Guida ha pian piano definito la propria matrice artistica, trovandosi a suo agio nell’attuale scena jazz inglese e statunitense che si contraddistinguono ambedue per una convinta consciousness politica ed artistica.
Significativo in tal senso l’incontro con Khari Lucas, in arte Contour, figlio di quella generazione di musicisti afroamericani a cavallo tra jazz ed electro ora in auge: «Lo spazio entro il quale esprimere il non detto, il marginalizzato fuori e dentro di sé, è per certi versi espresso dall’uso dei samples e dall’arte di manipolarli. Contour in tal senso è un’artista straordinario, come dimostra nel disco Onwards!. Khari utilizza il sampling come strumento di introspezione e attivismo politico. Non sono un caso i suoi interventi pubblici a favore del popolo palestinese per cui chiede il riconoscimento di quel dolore transgenerazionale».