Cultura

Museo nazionale romano, cronaca di uno smantellamento annunciato

Museo nazionale romano, cronaca di uno smantellamento annunciatoMuseo Epigrafico con sala transennata

Mali culturali Nonostante i progetti faraonici annunciati e la propaganda dei successi, il museo Protostorico resta chiuso, nei corridoi si ammucchiano detriti, le sale sono transennate

Pubblicato 4 giorni faEdizione del 9 novembre 2024

Mancano 45 giorni all’apertura del Giubileo, di cui al recente festival Lucca Comics & Games è stata presentata la mascotte in stile manga che strizza l’occhio alle nuove generazioni. Roma si prepara dunque ad accogliere migliaia di pellegrini, i quali si aggiungeranno all’abituale massa di turisti attratti dall’offerta culturale del caput mundi.

CI SI CHIEDE, tuttavia, se i visitatori troveranno una città davvero rimessa a nuovo per l’occasione o se saranno piuttosto costretti a fare la gincana tra i numerosi cantieri di risistemazione urbana di cui non si intravede la fine e monumenti in corso di restauro. In questi giorni ha suscitato scalpore la passerella in metallo allestita presso Fontana di Trevi, che consentirà la visita del monumento durante la ripulitura di marmi e travertini.
L’intervento, finanziato con fondi del Pnrr, ha comportato anche una curiosa installazione sulle gradinate: una vasca per il lancio delle monetine, che sebbene somigli più a una trovata da luna park che a un espediente per mantenere viva una tradizione, accontenta coloro che non vogliono rinunciare a un rituale collettivo «instagrammabile». Rimarrà invece deluso chi nei prossimi mesi vorrà recarsi al Museo nazionale romano (Mnr), balzato recentemente agli onori delle cronache per il mancato rinnovo del mandato al direttore Stéphane Verger, sostituito – in attesa del nuovo bando – da Edith Gabrielli, già alla testa del Vi.Ve., il complesso del Vittoriano e di piazza Venezia.

Museo epigrafico

NOMINATO NEL 2020 da Franceschini più per lo stretto legame con il direttore generale dei musei Osanna che per un’esperienza pregressa nella gestione museale, Verger – studioso nell’ambito della Protostoria – lascia alla comunità un museo in corso di trasformazione, o – sarebbe meglio dire – di smantellamento. Come si è lui stesso affrettato a dichiarare agli organi di stampa che hanno attribuito la sua «cacciata» allo spoil system della destra nel decadente Ministero della cultura, il suo impegno è stato soprattutto rivolto al progetto Urbs, dalla città alla campagna romana, finanziato con 71 milioni di euro del Pnrr e finalizzato al restauro delle quattro sedi del museo: Palazzo Massimo, Terme di Diocleziano, Palazzo Altemps e Crypta Balbi.

Protostorico, corridoio Michelangelo con detriti

LA SITUAZIONE ATTUALE, tuttavia, è allarmante: il Museo di Protostoria dei Popoli Latini, alloggiato al primo piano del Chiostro di Michelangelo nella sede delle Terme di Diocleziano – che illustrava con un allestimento per nulla obsoleto lo sviluppo della cultura laziale fra la fine dell’Età del Bronzo e l’Età del Ferro fino all’Orientalizzante attraverso i contesti archeologici esplorati e scavati nel territorio intorno a Roma, è stato interamente demolito.
Difficilmente accessibile anche la sezione epigrafica, con diverse zone transennate a causa della pericolosità dei controsoffitti, danneggiati dalle infiltrazioni di acqua piovana per la mancanza di manutenzione. Risultano inoltre chiusi il Medagliere ospitato nella sede di Palazzo Massimo alla Terme, il Museo dell’Arte Salvata (inaugurato solo nel 2022) e la Crypta Balbi, dove è stato eliminato il precedente ed efficace allestimento. A destare preoccupazione sono anche il progetto di ricostruzione – con un’enorme struttura in acciaio – del sistema voltato che copriva l’Aula VIII delle Terme. Un’operazione non necessaria che stravolge l’immagine storicizzata di quest’area adiacente al fronte del Frigidarium, restaurato a regola d’arte pochi anni fa. Discutibile, infine, l’ipotesi della ricostruzione, antistorica, del portale monumentale di accesso alla Certosa di Santa Maria degli Angeli, realizzato con materiali di reimpiego delle Terme, che fu smontato in occasione della Grande Mostra Archeologica del 1911. Intanto oggi sarà inaugurata proprio alle Terme di Diocleziano la rassegna Tony Cragg. Infinite forme e bellissime, a cura di Sergio Risaliti e Stéphane Verger. Lo show, d’altra parte, deve andare avanti per continuare ad alimentare la propaganda dei grandi successi.

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