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Museo del Cinema, Domenico De Gaetano è il nuovo direttore

Museo del Cinema, Domenico De Gaetano è il nuovo direttore

Nomine Vacante dal 2016, la direzione dell’istituzione torinese va al vice-presidente della Film Commission Piemonte

Pubblicato circa 5 anni faEdizione del 20 settembre 2019

Ci sono voluti quasi tre anni, tre diversi bandi di concorso e molte energie economiche ma finalmente è ufficiale: il Museo Nazionale del Cinema di Torino ha un direttore. È Domenico De Gaetano e resterà in carica per i prossimi tre anni. De Gaetano è vice-presidente della Film Commission Torino Piemonte, coordinatore dell’immagine alla Reggia di Venaria e direttore artistico dell’associazione culturale Volumina con cui produce spettacoli interattivi e crea progetti editoriali come Tulse Luper in Turin e Tulse Luper in Venice di Peter Greenaway che nei primi anni 2000 hanno coinvolto il regista inglese – poi divenuto presidente onorario di Volumina – in pubblicazioni, installazioni e percorsi multimediali.
Da allora, De Gaetano ha collaborato con David Cronenberg, Atom Egoyan, i musicisti Michael Nyman, Brian Eno e l’architetto Daniel Libeskind.

LA CARICA era vacante dal dicembre del 2016 quando il precedente direttore Alberto Barbera decadde perché impegnato a dirigere il Festival di Venezia. Dopo Barbera e l’interim di Donata Pesenti, una società esterna fu incaricata di curare un bando di selezione ma la mancata convergenza sul candidato prescelto tra due soci del Museo quali la Regione, allora a guida PD, e il Comune pentastellato portò a un nulla di fatto. Ecco quindi un secondo bando sempre affidato a una società specializzata, per un esborso totale di circa 80.000 euro. Anche allora nessun risultato: il prescelto si ritirò per non rinunciare al suo impiego statale.

Il presidente del Museo Sergio Toffetti decise dunque che il terzo bando sarebbe stato low cost con il comitato di gestione incaricato di valutare direttamente le candidature. Il bando si è chiuso il 15 aprile scorso e da allora erano circolati diversi nomi di papabili, alcuni più radicati nella città come quello del documentarista e direttore del Torino Short Film Market Jacopo Chessa, altri di appeal più internazionale come quello di Nicola Mazzanti, presidente della Cinémathèque Royale del Belgio la cui attività museale e di sala è simile alla complessa macchina dell’istituzione torinese da cui dipendono anche 3 festival (TFF, CinemAmbiente e Lovers) nonché il TorinofilmLab.

NELLA SHORTLIST ufficiosa figurava anche Stefano Francia di Celle, critico cinematografico, programmatore esperto e autore di Fuori Orario, ma il nome che era circolato con più insistenza era quello del critico d’arte Luca Beatrice, di cui si era parlato anche in occasione del toto assessori alla cultura dopo l’elezione del governatore regionale di centro-destra Alberto Cirio.
Durante l’estate una nuova società di management era stata chiamata ad affiancare il CdG nella selezione ma a complicare le cose era giunta ultimamente una dichiarazione dell’assessora regionale Vittoria Poggio in favore di Beatrice. Le sue parole erano suonate come un tentativo della politica di indirizzare la scelta del Museo. Ma nel braccio di ferro tra Regione e Comune, pare l’abbia spuntata il secondo a cui De Gaetano non risultava sgradito.

LA SAGA si è dunque conclusa e finalmente con il nuovo direttore potranno essere assunte altre decisioni da tempo attese, per esempio sul Torino Film Festival: riconfermare la direzione di Emanuela Martini o no? La squadra di selezione cambia oppure no? I destini professionali di molti restano appesi a queste incertezze. E così quello di una città come Torino che con la deindustrializzazione ha fatto della cultura uno dei campi in cui giocarsi il suo futuro. Intanto, il Museo del Cinema di Torino festeggia anche i trent’anni della sua multisala al Cinema Massimo con una rassegna che dal 26 settembre al 2 ottobre proietterà film che festeggiano un anniversario come More di Barbet Schroeder (1969), riproposto alla presenza del regista, o Satantango (1994) che domenica 29 porterà Béla Tarr sotto la Mole.

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