È morto alla Multimedica di Sesto San Giovanni, città che lo aveva eletto per due volte sindaco, Filippo Penati. Nato a Monza nel 1952, è stato presidente della provincia di Milano e, nel Pd, capo della segreteria di Bersani. Parlò della sua malattia in luglio, quando la Corte dei Conti della Lombardia lo condannò in appello per la vicenda (2005) della compravendita del 15% di azioni della Milano-Serravalle dal gruppo Gavio: «Un anno fa – spiegò – mi è stato riscontrato un cancro, e i medici concordano che è anche conseguenza della mia vicenda giudiziaria. È la sfida più importante della mia vita». I guai giudiziari erano cominciati nel 2001, per un presunto sistema di tangenti, il cosiddetto «sistema Sesto», per cui fu assolto e in parte prescritto.

Il sindaco di Milano Sala scrive: «Per me è stato solo un amico a cui ho voluto bene e che ho accompagnato nell’ultima, dolorosa, fase della sua non banale vita». E Pierluigi Bersani lo ricorda «come una persona seria e leale, un protagonista della sinistra di governo, fermo sui valori dell’uguaglianza e impegnato ad accompagnare quei valori con la concretezza dell’azione di governo.È una giornata davvero triste».