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«Municipio solidale», a Roma sud istituzioni e cittadinanza si mettono in rete

«Municipio solidale», a Roma sud istituzioni e cittadinanza si mettono in reteAttività di distribuzione del cibo in VIII municipio

Il progetto è animato da 350 volontari, offre assistenza alimentare a 700 famiglie e servizi domiciliari a oltre 150. Diversi gli assi di intervento e numerose le realtà che vi partecipano

Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 15 aprile 2020

Nell’VIII municipio di Roma, delimitato a est dal fiume Tevere e a ovest dall’Appia Antica, insieme alle misure di contenimento dell’epidemia da Covid-19 è arrivata una rete solidale che tiene insieme istituzioni locali, cittadinanza attiva e piccole imprese. L’idea è nata tra i corridoi del municipio guidato da Amedeo Ciaccheri, eletto nel giugno 2018 con una coalizione di centro-sinistra, ed è diventata realtà con il coinvolgimento di un tessuto di esperienze variegate. Dai centri sociali La Strada, Casetta Rossa e Acrobax agli scout laici e cattolici, dalle comunità parrocchiali ai comitati di quartiere, passando per numerose organizzazioni, tra cui Acli e Sant’Egidio. Ne fanno parte anche associazioni di psicologi e per i diritti Lgbtqia+.

«L’idea iniziale è stata riconvertire l’azione della politica istituzionale sul territorio nella chiave della solidarietà attiva, seguendo i nuovi bisogni imposti dal coronavirus – afferma Ciaccheri – Siamo partiti dal principio di valorizzare la collaborazione tra le realtà del municipio in una piattaforma che facesse da interfaccia con i cittadini». Il progetto si chiama «Municipio solidale» e conta su un sito internet e un numero di telefono (06-40060606) dove è possibile richiedere alcuni servizi che con la crisi sanitaria ed economica sono diventati essenziali per una fetta crescente della popolazione. Almeno tre gli assi di intervento.

Il primo è la consegna a domicilio di beni di premi necessità: cibo, farmaci e anche libri. Al suo interno convivono distribuzione gratuita per chi è in grado di fare acquisti ma non può uscire di casa e raccolta solidale per chi vive maggiori difficoltà economiche. Nel secondo caso, il cibo viene recuperato dalle eccedenze alimentari dei mercati rionali e attraverso donazioni individuali o di esercizi commerciali con il meccanismo della «spesa sospesa». La rete a sua volta realizza iniziative a sostegno della piccola imprenditoria del territorio attraverso l’informazione sulle risorse messe a disposizione dal governo e con iniziative dedicate. Come la rete di distribuzione dei prodotti delle otto librerie del municipio o le «cene di quarantena», in cui acquistare cibo a domicilio da pizzerie e ristoranti per sostenerli in un periodo complicato.

Tra le organizzazioni attive in questo ambito c’è anche Open Arms, Ong spagnola impegnata nei salvataggi dei migranti nel Mediterraneo. A livello nazionale porta avanti una campagna di sostegno ad alcune scuole per l’acquisto di strumentazione elettronica, ha già finanziato istituti di Napoli e Torino, mentre nel municipio VIII si occupa della distribuzione dei pacchi alimentari. «Siamo conosciuti soprattutto per le operazioni in mare – dice Valentina Brinis, responsabile dei progetti di Open Arms – ma siamo attivi anche a terra da diverso tempo e soprattutto in questo momento difficile. Il nostro impegno non è destinato solo alle persone che arrivano dal Mediterraneo ma è orientato alla costruzione di una società davvero solidale, per tutti».

Il secondo asse di intervento consiste in alcune attività realizzate da remoto. Quattordici associazioni hanno messo a disposizione numeri telefonici e competenze di varia natura: servizi per le persone anziane e i malati di alzheimer; supporto per le donne a rischio di violenza domestica e a quelle incinta o da poco diventate mamme; aiuto alle persone Lgbtqia+; consulenze di psicologi per tutti coloro che ne manifestano esigenza.

Tra le associazioni attive c’è il gruppo del Lazio di «Psicologi per i popoli», realtà specializzata negli interventi in situazioni di emergenza, come ad esempio i terremoti. «Abbiamo istituito un numero per aiutare la popolazione che sta soffrendo a livello mentale – spiega Angiolina Lescai, psicologa e psicoterapeuta che fa parte dell’associazione – Il servizio è rivolto a tutti, ma c’è la possibilità di un contatto più approfondito per il personale sanitario che è in prima linea. Riceviamo chiamate di varia natura, spesso da individui che hanno una storia psichiatrica e stanno soffrendo molto, ma anche di persone anziane, sole o che hanno perso i loro cari. Interveniamo facendo diminuire l’ansia e riconfigurando un senso di realtà di ciò che stiamo vivendo».

Il terzo asse è definito da Ciaccheri di «comunità» e tiene insieme la raccolta di strumenti necessari alla didattica digitale, per sostenere scuole e alunni, la Radio Anticorpi e i canali youtube. Qui si archiviano lezioni e laboratori destinati ai più piccoli, tutorial per l’attività sportiva in casa e contributi telematici delle attività culturali del territorio.

Qualche numero dà l’idea dell’estensione della rete, che copre i quartieri dell’VIII municipio: Garbatella, San Paolo, Ostiense, Tor Marancia, Montagnola, Ardeatino e Roma 70 (per un totale di oltre 130mila abitanti). Sono 350 i volontari attivi, circa 700 le famiglie che ricevono settimanalmente un pacco alimentare e oltre 150 quelle che usufruiscono dei servizi a domicilio. Il tutto è reso possibile attraverso un crowdfunding gestito dalla Onlus Custodes Aurorae e la «riconversione» delle attività delle cooperative sociali del territorio. L’amministrazione municipale ha utilizzato fondi già convenzionati riconfigurando gli appalti dei servizi sociali secondo i nuovi bisogni della popolazione.

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