Visioni

Msmiroslaw nella terra deserta

Msmiroslaw nella terra desertaMsmiroslaw – foto di Laura Fu

Note sparse Si intitola «The Age of Warm Asylum» il nuovo album dell'artista sardo

Pubblicato quasi 4 anni faEdizione del 23 dicembre 2020

Un battito rituale, un synth a planare in forma di drone, ombre di altri suoni a fiorire su questo scheletro minimale: così , avvolto in un alone di magia nera, volutamente povera e indicibile, si apre The Age Of Warm Asylum, il nuovo disco di MsMiroslaw, al secolo Mirko Santoru, già membro Hermetic Brotherhood of Lux-or. Le coordinate delle audiomappe spiegate davanti alle nostre orecchie sono un invito a perdersi nei mari del suono. Less i more, sottrarre è l’operazione più complicata e poetica da fare, qui riuscita in pieno: profezie nere, invocazioni a divinità pagane, celebrazioni della natura, come in un film di Herzog. Frangenti di trip hop sghembo e oppiaceo come un Tricky in tso, estasi che sa di Oriente metaforico e interiore, psichedelia arrugginita e devozionale, una lunga seduta di dream machine, il dispositivo concepito per essere guardato con gli occhi chiusi: aperti verso dentro, come suggeriva Octavio Paz. Musica da ascoltare nello stesso modo in cui si ascolta la pioggia, spalancando le porte che siamo soliti sprangare per tenere lontano l’imprevedibile, tutto quanto viene da oscurità remote. Un tempo in questa waste land viveva qualcuno.Una delle perle di questo scurissimo 2020, dal Logudoro al mondo.

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