Con cinque anni di ritardo e 15 miliardi di ricapitalizzazioni buttati letteralmente al vento (senza contare i 6 miliardi di aumento dopo lo sciagurato acquisto di Antonveneta), il Monte dei Paschi non più di Siena ma dello Stato ha presentato il nuovo piano industriale. «Un piano che, pur presentando esuberi, consente di gestirli esclusivamente su base volontaria – annota Agostino Megale che guida la Fisac Cgil – senza drammi sociali». In più con la concreta possibilità di un ritorno a fare utili entro tre anni, obiettivo peraltro annunciato a chiare lettere dal management di Rocca Salimbeni. Il nuovo piano industriale...